Ricette della mala nella Milano di Giorgio Scerbanenco.
E' la Milano raccontata da Giorgio Scerbanenco, una Milano di frontiera, la città dellamala, fatta di strade che si perdono nella nebbia, e osterie di periferia, i bois, locali bui e fumosi anche conosciuti nel linguaggio malavitoso di allora come sesmilaquindes (seimilaquindici). Erano questi, locali assai poco raccomandabili, i locali dei mariuoli e delle prostitute, dei locch e marlous (delinquenti e protettori), sempre alla caccia insieme alle protette di qualche miscèe o spincin (i signori che le frequentano) o morlacc (contadino con i soldi). Sempre all'erta e pronti a darsela a gambe quando facevano irruzione le forze dell’ordine: i giand di ca’ traversa (carabinieri) o i ciappa ciappa, biss, bracchi (questurini), pronti a metterti le castagnole (manette) o la strengia (più antico sistema di immobilizzo delle braccia e dei polsi) e a sbatterti nella buiosa (prigione).
Ma cosa si mangiava nei bois? Se la sgajosa (la fame) era tanta e il peltro (il denaro) lo consentiva, si poteva scegliere tra el scaglios (pesce) o la criolfa, la buia (carne). Per il pesce la scelta era quasi obbligata: merluzzo (il merlo), mentre per la carne c’era maggiore scelta. Meglio non indagare troppo sul taglio e sul tipo di animale: trotto (carne equina evidentemente), cornuto o cornuta (toro e vacca), grugnanti (maiali), molto meno probabile malnatt (vitello giovane ) o pasquin pelos (agnello).
La cucina economica e la ricetta preferita dalla mala milanese, la cassoeula
Ingredienti per 61.500 g. verze800 g. costine di maiale250 g. cotenne di maiale pulite, raschiate e lavate1-2 verzini a persona (ovvero salamini da verza in mancanza o ancora meglio in aggiunta 300 g. luganega o salsiccia)2 piedini di maiale puliti, raschiati e lavati1 orecchia di maiale pulita, raschiata e lavata1 musetto di maiale1 codino del maiale200 g. carote200 g. sedano100 g. cipolla50 g. di Burro1 bicchiere vino bianco seccobrodo di carnesale e pepe quanto basta
Far bollire per circa un'ora, in una pentola con acqua bollente, i piedini di maiale tagliati a metà, le cotenne e le orecchie.
In un casseruola grande, a fuoco lento, mettere il burro e far soffriggere la cipolla affettata, aggiungere le costine di maiale, l'orecchie e le cotenne tagliate a piccole strisce. Cuocere facendo rosolare bene a fuoco vivace le carni. Aggiungere sedano e carote, versare il vino bianco e farlo sfumare. Aggiungere un mestolo di brodo, mettere il sale (volendo il pepe) e rimescolare il tutto. Mettere il coperchio e lasciare sul fuoco molto basso per almeno un'ora controllando che non si attacchi al fondo (nel caso aggiungere altro brodo).
Intanto pulire la verza, tagliarla a pezzi grossolanamente e cuocerla a fuoco basso in una pentola coperta con pochissima acqua finchè non appassisce (5-10 minuti). Metterla quindi nella casseruola delle carni insieme alla luganega tagliata a pezzi ed ai verzini interi. Mettere il coperchio e far cuocere a fuoco moderato per altri 30 o 45 minuti controllando che non si attacchi al fondo. Provvedere ogni tanto a rimuovere il grasso in superficie.
Servire ben caldo con la polenta e un buon vino rosso mosso ma non abboccato.