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Riceviamo e pubblichiamo: “La politica del ti do se mi dai”

Creato il 14 ottobre 2012 da Nicola Spinella @ioparloquantomi

Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo di un amico che vuol dire la sua sulla mancanza di idee e ideali cui la politica contemporanea ci ha abituati

di Alessandro Ursino

Che al giorno d’oggi nessuno dia niente per niente questo è scontato, dal mondo della Chiesa al più stretto amico, prima o poi il favore lo si deve restituire. Quanto sto per provare a raccontare  supera ogni forma di decenza, di buon senso e di democrazia umana.

La favola in questione si ambienta nei palazzi romani, dove la Banda Bassotti capitanata dal Nonno di Heidi se ne inventa un’ altra, sperando sempre che nessuno capisca una “cippa lippa” grazie ai super poteri della televisione italiana, capace di rincoglionire intere generazioni di ragazzi (leggi “Amici” e GF), adulti (le Veline!!!), anziani (quell’assurdità di Uomini e Donne che vede protagonisti vecchietti in età da pensione, umiliati dalla logica degli ascolti).

Una bella mattina, i furbetti del quartierino si alzarono con la felice idea di infinocchiare un popolo, già ridotto allo stato di zombie imbelle, con una riduzione delle tasse usando parole come IRPEF e IVA.

Con voce sobria il bizzarro nonnetto della Bocconi proclamava la riduzione degli scaglioni IRPEF, rendendo così ai meno facoltosi una briciola di respiro. Tralasciamo i facoltosi che dichiarano meno e camminato in Porsche.

Cosa c’è da lamentarsi allora? Ci sarebbe da dire che in realtà non entrerà nulla nelle tasche dei contribuenti a reddito dipendente, ma come raccontato sapientemente dai media un grosso vantaggio sotto i 10 mila euro circa. Dove sta la trappola allora? Sta nel fatto che gli stessi signori qualche tempo fa dissero non aumenteremo l’IVA, già per altro aumentata, ed invece oggi hanno avuto la brillante idea di ridurre le aliquote IRPEF ed aumentare l’IVA al 22% con relativo aumento dei prezzi al consumo e diminuzione delle vendite immancabili.

Come dire non ti do un calcio nel culo perché sulle palle ti fa più male! 

Tutto questo però raccontano gli scudieri di palazzo non avverrà da oggi, casualità vuole che in qualche regione si voti tra poco, o che a maggio del prossimo anno si dovrebbe andare per le nazionali. In ossequio ai principi della Shock Economy e alle teorie di controllo delle masse, il provvedimento verrà applicato gradualmente e con modalità differita. Quindi, tutto questo, vedrà la luce a partire da luglio 2013, eventualmente già a governo formato.

Chissà se questa manovrina non sia un modo per i soliti noti di presentare programmi all’insegna dell’Iva non si tocca, la casa al primo posto.

Indignati? Sì, fintanto che anche sull’indignazione non mettano su qualche tassa…

 


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