Ieri commentavo questo pezzo del Financial Times sul costo della felicitá.
Beh, più che commentare massacravo.
E chiedevo l'indirizzo di Nick Powdthavee.
Bernardo su FB me l'ha trovato in un nanosecondo.
Sono andato a vedere chi è.
Insomma, non proprio il primo che passa.
Oggi è il suo compleanno, gli ho mandato una mail e mentre cliccavo invio ridevo.
Figurarsi se un professore universitario che scrive sul Financial Times mi risponde il giorno del suo compleanno.
Mi ha risposto dopo un quarto d'ora.
Mi ha spiegato il metodo scientifico. È lungo ma semplice.
E soprattutto lo studio lo ha fatto su un campione di 10000 persone.
Sul divorzio che costa in termini di felicitá più della perdita di un figlio mi ha detto che, spiacente, questi sono i dati emersi.
Anche se ha aggiunto (e questo nell'articolo non c'era):
"Now, this is a controversial issue, one that is probably not morally right."
L'ho ringraziato, scrivendo che quel probably mi risollevava il morale, perché mi faceva vedere un uomo dietro i numeri.
Poi ho fatto un altro pensiero, ma lo tengo per me.
Speriamo che quei diecimila stanno di casa molto, ma molto lontano dalla mia.
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