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Creato il 26 aprile 2012 da Ritacoltellese

COMUNICATO STAMPA28 aprile: giornata mondiale vittime dell’amianto“ Fuori l’amianto dal lavoro e dalla vita”
Il 28 aprile di ogni anno vengono ricordate le vittime dell’amianto nel mondo. Nel pianeta ci sonooggi 125 milioni di lavoratori esposti ad amianto (dati O.M.S) e molti milioni di lavoratori sonostati esposti negli anni passati. Si stimano ulteriori 500 mila vittime dell’amianto in Europa entro iprossimi 15 anni. Sono 120.000 i decessi ogni anno ma se si considerano i paesi in via di sviluppodove non esistono strumenti di protezione sociale e sanitaria e dove non si hanno neppure leconoscenze per correlare i decessi all’amianto, questa cifra appare assai sottostimata.La Russia è ancora il maggior produttore di amianto, seguito da Cina, Kazakhistan, Brasile,Canada, Zimbabwe e Colombia. L’Asia (Cina, Sri Lanka, Thailandia, Laos, Cambogia, Vietnam,Sud Korea) ha il triste primato nel mondo con la maggiore esposizione della popolazioneall’asbesto, seguita da Africa e America Latina. Anche se molti paesi stanno cercando di reagire,nella maggior parte di essi, la popolazione non ha la minima conoscenza dei danni causatidall’amianto.Dal ’92 in Italia è stato posto il divieto di estrazione, importazione, esportazione, produzione,commercializzazione, ma non il divieto di utilizzazione dell’amianto: questo ha comportato ilpermanere dei materiali contenenti amianto nei luoghi di lavoro e nell’ambiente di vita con oltre 32milioni di tonnellate di amianto ancora da smaltire.Sono più di 4000 i decessi per mesotelioma pleurico ogni anno, senza contare i tumoriprofessionali e i casi di asbestosi.A vent’anni dalla legge la situazione in alcune regioni (nel Lazio il ritardo maggiore) è alpunto di partenza con particolare riguardo ai Piani Regionali Amianto (mappatura, bonifica,sorveglianza sanitaria, incentivi allo smaltimento, ricerca epidemiologica, informazione).La vasta gamma di aspetti relativi all’amianto (lavoro, salute pubblica, ambiente, ricerca medica)richiedono un coordinamento e finanziamenti adeguati per far fronte all’emergenza.Riteniamo inoltre che le imprese che hanno causato questa contaminazione umana e ambientaledovrebbero partecipare al finanziamento del Fondo Vittime in misura consistente.Infine la scelta della dismissione graduale dell’amianto e la mancanza di un preciso divietoall’utilizzo dell’amianto nel nostro paese non aiutano a fuoriuscire dal problema.Nel mondo, in Europa, in Italia continuano a morire vittime innocenti sia per esposizioneprofessionale che familiare e ambientale.Le organizzazioni internazionali devono mettere al bando l’amianto in tutto il mondo in tuttele forme possibili.La presidentedott.ssa Anna Maria VirgiliComitato Esposti Amianto Lazio – associazione di volontariato – C.F. 97690600586Via del Cottanello, 2 A – 00158 Roma- T. 3479612067e-mail: [email protected] ; [email protected]

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