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Richard Ford, la poesia del minimalismo

Creato il 31 ottobre 2010 da Babbobecco

Richard Ford, la poesia del minimalismoRichard Ford è uno scrittore del quale ho letto alcune opere negli ultimi mesi. Nato a Jackson (Mississippi) nel 1944, è considerato uno dei maggiori autori statunitensi contemporanei. Ford ha realizzato piccoli capolavori di minimalismo, come il romanzo breve Incendi, del 1990, nel quale un sedicenne di mezzo secolo or sono narra la difficile fase nel rapporto fra i suoi genitori, che, ovviamente, va a riflettersi su di lui. Intenso, poetico, denso di particolari significativi e, soprattutto, per nulla scontato, Incendi, a mio parere, è all’altezza della produzione di autori più celebrati del genere quali il grande Raymond Carver, di cui Ford era amico personale.

La creazione più nota di Ford è la trilogia di Frank Bascombe, iniziata nel 1986 con Sportswriter, proseguita nel 1995 con Il giorno dell’indipendenza (con il quale si è aggiudicato il prestigioso Pulitzer) e conclusa nel 2008 con Lo stato delle cose. Ford tratteggia qui una sorta di epica della middle class americana, raccontando in prima persona, ogni volta a distanza di anni, le vicende del protagonista, alle prese con un divorzio, la morte del figlio primogenito, il complesso rapporto con l’altro sesso, questioni lavorative e di vita in genere. Lo stile è più articolato, non lo si può certo definire scorrevole nelle continue riflessioni e divagazioni, ma, se si riesce a entrare fino in fondo nella psicologia dei personaggi, non è difficile appassionarsi.



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