Volevo ricordare a tutti che , al di la della bellezza del clima e del paesaggio , il Brasile è un paese difficile dal punto di vista lavorativo se non si hanno le giuste qualità ed i capitali .
Mi rivolgo a coloro che hanno una Pousada e che quindi hanno a proprio carico del personale di considerare la richiesta di Giorgio al quale ricordo comunque che la paga per attività non qualificate in Brasile è di 540 R$ ( Poco meno di 250 euro ) .La e-mail di Giorgio , per coloro che volessero contattarlo direttamente è
giorgiobrasil1963@gmail.com
Ho visitato il tuo sito "vivere in Brasile" che mi è molto piaciuto. Ho provato a lasciare un messaggio sul blog ma probabilmente per qualche mio errore non riesco a visualizzarlo e dunque ad aver alcun riscontro.Per questo mi permetto di mandarti una mail nella speranza che tu riesca ad aiutarmi, raccogliendo e facendo girare questo mio appello disperato.
Mi rivolgo a tutti gli italiani che hanno avuto il coraggio (non l'incoscienza) di lasciare questo bellissimo ma senza più speranze paese che è l'Italia e da dove io li guardo, leggo le loro storie di speranza rinnovata e di rinascita in Brasile, ammirandoli con l'animo davvero lieto per la loro serenità ritrovata.
Io, ti prego di credermi, ho raggiunto il limite che confina con la disperazione senza più soluzione.Le mie possibilità di lavoro in Italia si sono azzerate, ed inesistenti sono le prospettive future a breve termine, mentre nulle sono quelle a lungo periodo.Faccio dunque, tuo tramite, un ultimo appello disperato a tutti gli italiani che mi possono offrire un qualsiasi lavoro o collaborazione lavorativa in Brasile, chiedendo solo di guadagnare quanto mi basta per vivere lì con dignità ed onestamente.
Un giorno ho ascoltato un'intervista di uno dei tanti che si è trasferito in Brasile, mollando tutto ciò che aveva (ed aveva tanto) in Italia e, alla prevedibile domanda sul perchè avesse preferito lasciare il lavoro molto più remunerativo italiano rispetto a quello ben più modesto trovato in Brasile, diede la risposta luminosa di chi ha capito tutto ciò che c'è davvero da capire: "volevo lavorare per vivere, e non più vivere per lavorare".
Adoro il Brasile e la sua musica. A volte, ascoltandola, penso di averci vissuto in quel paese in un'altra vita, o di aver lì, comunque, un appuntamento col destino, che mi ricongiunga, finalmente e definitivamente, a me stesso. Al vero me stesso. Non ti voglio disturbare troppo nè troppo ammorbare con i miei patimenti.
In fondo, non so nemmeno se ti arriverà mai questa mia ultima richiesta di aiuto che io affido a questa mail come un messaggio chiuso dentro una bottiglia di vetro e gettata a mare.Se ti arriva, fai qualcosa per me, se puoi. Più che guadagnare un amico, salverai un'anima.
Grazie e scusa ancora
Giorgio