La crisi economica planetaria, con relativa stagnazione, sta investendo anche i mercati dei mutui. Ne è la riprova il calo della richiesta dei prestiti ipotecari con dati che lasciano poco spazio ad interpretazioni di sorta. Alla base il timore per ciò che sta accadendo a livello finanziario: gli individui, sentendosi ‘meno ricchi’, tendono ad evitare di accollarsi debiti che in queste condizioni sono a forte rischio. I numeri sono alquanto inequivocabili. L’indagine condotta da Crif per i mesi che vanno da Gennaio ad Agosto del 2011 parla di un -10% rispetto alla rilevazione compiuta negli stessi mesi del 2010. Un dato imponente, soprattutto se lo sguardo volge al triennio precedente.
Rispetto al 2009, infatti, i mutui sono calati del 12%, del -9% per i dati raffrontati con il 2008 e dell’ -11% con quelli paragonati al 2007. L’inchiesta ha coinvolto 78 milioni di posizioni creditizie. Il dato che evidenzia il calo di richieste di muto è parzialmente sostenuto da casi particolari contro tendenza: le uniche tipologie di mutuo che hanno mostrato un incremento sono quelli a venticinque e trent’anni per un complessivo +1,6%. Questo tipo di mutuo di lunga durata rappresenta il 31% del totale del campione analizzato.
Da Gennaio ad Agosto non è mutato l’ammontare medio della cifra richiesta: resta intorno ai 136mila euro. Più di un terzo dei mutuatari (35%, per la precisione) hanno tra i 35 e 44 anni. Sempre a livello anagrafico, la porzione che fa registrare il maggior aumento a livello di richieste è quella compresa trai 45 e i 54 anni. Questo specifico settore di clientela è cresciuto dello 0,6% e rappresentano il 20% del campione totale.
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