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“Ricomincio dai libri”, una fiera napoletana e qualche riflessione

Creato il 02 ottobre 2014 da Temperamente

La fiera “Ricomincio Dai Libri”, organizzata il 20 e 21 settembre a San Giorgio a Cremano, nella splendida cornice della settecentesca Villa Bruno, era un evento che, sulla carta, avrebbe dovuto offrire spazio e visibilità ai piccoli editori locali, agli scrittori e a tutte le persone interessate alla diffusione della cultura, della civiltà e del rispetto.

L’inizio, purtroppo, non è dei più confortanti: un allarme-bomba costringe polizia e artificieri a intervenire tempestivamente, mentre tutti i curiosi e gli editori attendono all’ingresso, costretti a sopportare un sole terribile e un’umidità a dir poco equatoriale. Scongiurato l’allarme (rivelatosi poi falso), gli editori entrano nella villa, “scortati” da uomini con walkie-talkie; è una scena poco piacevole, che lascia intendere quanto sia difficile e faticoso allestire eventi simili al Sud.

Dopo un breve giro negli splendidi ma poco curati giardini di Villa Bruno, i visitatori riescono ad entrare nella sezione del palazzo dedicata alla fiera. L’atmosfera non è delle migliori: guardiani annoiati che trasportano le bancarelle dedicate agli stand, un bar improvvisato, un palco su cui si alternano improbabili reading poetici e accese discussioni sul disagio e le difficoltà degli operatori culturali campani. Dando uno sguardo ai libri, ci si rende conto che l’offerta non è allettante; inoltre, è strettamente legata al territorio, tra l’esaltazione di una lontana “età dell’oro” e le solite riflessioni sul degrado attuale.

Per fortuna, ci sono delle eccezioni: l’ottima casa editrice salernitana Arcoiris, che propone opere di scrittori ispanoamericani eccentrici e sconosciuti al grande pubblico, o i napoletani Ad Est Dell’Equatore, con un catalogo pieno di opere di narrativa e saggistica, caratterizzate da un artwork eccellente. Le note positive non riescono a salvare un evento alquanto limitato, che, pur essendo una goccia d’acqua nel deserto, non lascia un’idea particolarmente positiva sullo stato di salute dell’editoria campana.

Andando via, molti notano lo stand all’ingresso, dedicato a benessere e prodotti di bellezza. Le domande affollano la mente, anzi, a dire il vero una sola: lo avranno piazzato lì per far credere che, all’interno, ci fosse una fiera dedicata a beauty farms e centri abbronzanti? Ogni risposta sembra superflua: ai posteri l’ardua sentenza.


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