Ricomparsi i cartelloni dell’ulivo a bologna

Creato il 22 novembre 2013 da Speradisole

RICOMPARSI I CARTELLONI DELL’ULIVO A BOLOGNA

Cartelloni enormi, 6×3, lungo i viali di Bologna, con sopra il simbolo dell’Ulivo, il ramoscello, e la data: 1996. Ha qualcosa di surreale l’operazione lanciata a Bologna che sta facendo parlare il Pd e la città, alimentando sospetti e interrogativi sull’ideatore della campagna-nostalgia sull’Ulivo di Romano Prodi, a metà tra una burla e una operazione alla “GoodBye Lenin”. Certamente una iniziativa straniante, se si pensa che presto arriveranno anche i manifesti – veri questa volta – della nuova Forza Italia, risuscitata vent’anni dopo da Silvio Berlusconi, appena pochi giorni fa.
Tutto nasce da poche ore, quando sui viali cittadini sono comparsi cartelloni dell’Ulivo del ’96: originali o riproduzioni perfette, con tanto di data, appunto. Una visione che ha lasciato interdetti cittadini e automobilisti, e che ha scatenato l’ironia sul web. “Ci siamo persi qualcosa? Perchè la città è tappezzata di cartelloni dell’Ulivo?” si domandano in molti su Facebook, soprattutto tra le file della mozione Cuperlo, maggioritaria sotto le Torri. E subito parte la caccia al colpevole. Chi avrà affisso e pagato i manifesti?
Il Pd bolognese, col suo segretario Raffaele Donini, assicura di non saperne nulla: “Noi non c’entriamo”. La famiglia Prodi, col Professore che s’è ormai tirato fuori da tutto ciò che ha a che fare col Pd, non sembra aver nulla a che fare con la vicenda. Maggiore indiziata dai Democratici bolognesi è la mozione che sostiene Pippo Civati, la più “ulivista”, ma è lo stesso candidato alla segreteria Pd a spiegare di essere all’oscuro di tutto: “Mi hanno segnalato questa storia, ma non ne so nulla. Sto cercando anche io di ricostruire”. Gli spazi pubblicitari acquistati dal misterioso committente, del resto, non appartengono al Comune, ma a una delle due agenzie private cui Palazzo d’Accursio ha affidato la vendita degli spazi. Il mistero, e gli interrogativi, restano (di SILVIA BIGNAMI - foto EIKON)

Per molti la firma sarebbe del “primarista” Pippo Civati. Ci sarebbe lui, che però smentisce con decisione, dietro l’operazione nostalgia che ha già avuto l’effetto di “commuovere” molti prodiani della prima ora, come Sandra Zampa, che ieri ha presentato il suo libro sul tradimento dei 101 franchi traditori ai danni di Romano Prodi alla libreria Ambasciatori, e Albertina Soliani. «Certo, quello era un periodo bellissimo e fa molto piacere ricordarlo — dice Soliani —. La notizia che quei cartelloni siano ricomparsi mi riempie di gioia, perché quello dell’Ulivo resta un bel messaggio».  (20/11/2013).

[NOTA: Qualcuno, forse, ha sentito la stessa MIA nostalgia, visto che avevo scritto un post il 12/11/2013 che richiamava proprio il ramoscello d'Ulivo del 1996 - http://speradisole.wordpress.com/2013/11/12/quel-ramoscello-di-ulivo/ - Comunque è bellissimo vederli e mi fa piacere che siano ricomparsi perchè il clima che ci richiama alle primarie, dovrebbe essere quello dell'Ulivo].



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