Ricongiungerli con la famiglia di origine

(Ecodifoggia.it) - Foggia: Una delle tematiche più attuali tra gli addetti ai lavori nel campo del diritto minorile è quello degli allontanamenti coatti dei minori dalle proprie famiglie di origine, in costanza di elementi di pregiudizio in loro danno, derivanti da abbandono morale o materiale. Attori di tali vicende sono la Magistratura Minorile, i servizi sociali, gli avvocati e le forze dell’ordine. Tali attori si troveranno a confrontarsi giovedì 19 aprile, alle ore 15, a Foggia presso l’Auditorium della Biblioteca Provinciale, nell'ambito di un convegno organizzato dalla locale Camera Minorile, dal titolo “Allontanamenti e ricongiungimenti con la famiglia di origine: prassi, metodologie e protocolli”.

A relazionare saranno: Rosa Anna Depalo, presidente del Tribunale per i Minorenni di Bari; Luciana Sergiacomi, presidente della Camera Minorile di Padova; Liana Abbascià, consigliere dell’ordine regionale degli assistenti sociali. Sebbene l’evento sia accreditato per la formazione continua di avvocati ed assistenti sociali, tuttavia esso è aperto alla cittadinanza e soprattutto agli studenti delle facoltà di giurisprudenza e scienze della formazione.

A livello nazionale esiste già un protocollo tra assistenti sociali e avvocati per la gestione di vicende drammatiche come l’allontanamento coatto di un bambino dalla famiglia di origine. Nella pratica diviene, però, difficile, trovare un linguaggio comune, utile a dipanare la matassa di tali vicende familiari. La formazione degli operatori, la condivisione dei saperi altrui, il dialogo tra gli attori che siederanno attorno al tavolo del 19 aprile, sono e devono essere in viatico essenziale ad alleggerire il carico traumatico che un bambino si trova a vivere, allorquando va eseguito un provvedimento del giudice minorile che dispone che quel bambino vada allontanato dai suoi genitori e collocato in una comunità o in un’altra famiglia.

In tal senso la Camera Minorile di Foggia, sin dalla sua genesi, è riuscita con cura a tessere relazioni preziose con i locali servizi sociali, al fine di preservare sempre e comunque, anche in questi casi, il superiore interesse del benessere dei minori.