Placido Rizzotto, le ossa ritrovate presso Rocca Busambra nel 2009, appartenevano a lui.
Che cos’é la mafia?
Una semplice domanda che ha ricevuto un’infinità di risposte, un termine dietro cui si sono celate mille e più sfumature tra il grigio del silenzio ed il nero della morte.
Forse la migliore tra tutte le risposte fu quella data da Paolo Borsellino, martire di lotta alla mafia e giudice tra i più capaci e tenaci, che rispose a suo tempo così raccontando un aneddoto:“che cos’è la mafia?faccia conto che ci sia un posto libero in tribunale e che si presentino 3 magistrati. Il primo é bravissimo, il migliore, il più preparato; un altro ha appoggi formidabili dalla politica ed il terzo è un fesso. Sapete chi vincerà? Il FESSO, ecco -mi disse il boss- questa è la mafia”.
Oggi, a sessantaquattro anni dal suo assassinio, la risposta migliore al quesito su cosa fosse la mafia in passato, la da il riconoscimento dei resti di Placido Rizzotto, socialista presidente della Camera di Commercio di Corleone rapito e trucidato trentaquattrenne per aver avviato una rivolta contro l’allora emergente boss corleonese Luciano Liggio, che ampliava di giorno in giorno il suo potere impossessandosi dei terreni nei pressi di Corleone.