Assieme alle sue guance capaci di gonfiarsi ed arrossirsi all'inverosimile mentre suonava, il jazzista riuscì a scrivere pagine importanti di jazz moderno.
Nel delirio di un secolo non privo di contraddizioni, provò a candidarsi alla Casa Bianca, proponendo di cambiarle nome in Casa del Blues.
Propose anche di candidare Malcolm X a capo della sezione legalità. Ultimo di dodici figli, seppe riciclarsi come musicista a tempo pieno fin dalla sua più giovane età.
In tarda vita, concependo forse la contaminazione come sola via di sopravvivenza per certi generi di musica al passare del tempo, provò la fusione tra il genere da lui "scoperto" e perfezionato con i filoni più collaudati della musica afro-cubana.
Cittadino onorario di Bassano del Grappa, fondò in quella località la "Scuola popolare di musica" , ancora oggi a lui intitolata.
Fu, a detta degli esperti del genere, uno straordinario collante musicale; fu capace di unire toni e musiche con cuore e sensibilità, imponendo tecnicismo e regole specifiche all'arte musicale:
" [...]Bird è stato lo spirito del movimento bebop, ma Dizzy ne era la testa e le mani, era lui che teneva insieme tutto. [...] "
si legge dalla biografia di Miles Davis.
Ad oggi, di lui rimangono pezzi meravigliosi ed una stella incapace di spegnersi, collocata nella Walk of Fame di Hollywood.