Magazine Informazione regionale

Ricordando Gino Cervi, tra il Po e la Senna

Creato il 03 gennaio 2014 da Margheritapugliese

Gino Cervi è uno di quei bolognesi di cui Bologna dovrebbe vantarsi molto di più.

Cervi è nato a Bologna il 3 maggio 1901, in via Cartoleria, quasi di fronte al Duse. E Cervi è stato prima di tutto un grande attore teatrale, uno dei più grandi della sua epoca. Nel ’25 Luigi Pirandello lo chiamò nella sua compagnia e gli fece interpretare il Figlio nei Sei personaggi, il primo grande successo di una carriera lunga e fortunata.

Gino Cervi è stato un attore che ha affrontato con incredibile talento tutti i classici; se volete sentire una sua grande prova d’attore guardate il Macbeth di Orson Welles, in cui Cervi doppia il protagonista.

Chissà se Cervi avrebbe mai pensato che noi, ancora oggi – a quarant’anni esatti dalla sua morte – lo avremmo ricordato e amato non tanto per la sua carriera teatrale, ma per il cinema e per la televisione, per le sue interpretazioni più popolari e meno classiche.

Cervi è stato Peppone, anzi ha in qualche modo “inventato” una seconda volta quel personaggio, rendendolo immortale. Ormai è impossibile pensare a lui senza vedere il viso allegro di Cervi, senza pensare ai suoi comizi – bellissimo quello che finisce con la canzone del Piave – al suo esame di quinta, ai suoi treni e alle sue biciclette, al trattore e al carro armato.

Peppone

Il Peppone di Cervi è un personaggio diverso dal Peppone di Guareschi. Nei libri il sindaco comunista è solo l’antagonista di Don Camillo, nei film diventa a tutti gli effetti il coprotagonista delle storie del mondo piccolo. E Cervi infatti non voleva interpretare quel ruolo, troppo comunista per un democristiano come lui e soprattutto troppo secondario per un attore del suo livello: Cervi avrebbe voluto essere Don Camillo. Per fortuna nostra le cose sono andate in altro modo e Cervi ha regalato al suo Peppone un’umanità vera, fatta di buon senso contadino e di amore per la propria gente e la propria terra.

maigret

Altrettanto popolare e amata è stata la sua interpretazione di Maigret. Certamente Cervi non è stato il solo Maigret – come è stato e sarà il solo Peppone – perché i francesi quando pensano al commissario di boulevard Richard-Lenoir 132 pensano immediatamente a Gabin, ma Simenon, che il personaggio lo conosceva bene, diceva che Cervi era un Maigret perfetto. Che belli gli interrogatori di Maigret e le telefonate con la signora Maigret.

E’ così squisitamente emiliano il Maigret di Cervi, è così immediatamente Peppone.

 

Leggi anche la Verba Volant legata a quando Laboratorio Politica Bologna va a Brescello
e guarda la fotogallery che abbiamo realizzato lì


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :