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Ricordando i Wilco, ricordando Milano. Si usa dire di u...
Creato il 12 novembre 2010 da RestoinascoltoSi usa dire di un live: EVENTO!. Beh quello dei Wilco del 14 novembre 2009, per me lo è stato eccome, considerata la mia (in?)giustificata assenza di spettatore ai concerti, causa distanze abissali da colmare. E così dopo una decina d’anni dall’ultimo, faccio la “fuitina” per i Wilco. Partenza in auto alle 5 del mattino (conoscete quella canzone che fa “e guidare a fari spenti nella notte per vedere” … quello ero io appunto). Fatta un ora e mezza d’auto, alle 7 m’imbarco sul (mini) aereo della compagnia svizzera Darwin (50 posti e le immagini di Lost nella mente per tutto il viaggio). Alle 8.30 atterro a Milano Malpensa. M’infilo nell’autobus per un’altra ora di strada necessaria ad arrivare alla stazione centrale (però che spasso! In ascolto per l’intero viaggio della moltitudine di suonerie africane. Meno male che non era tempo di mondiali di calcio sennò sarebbero state vuvuzela a go-go). Poi l’incontro con Giamp, proveniente da Trento (per lui 3 ore di treno) e dritti in albergo a mollare stanchezza e bagagli. Le ore successive trascorrono all’insegna dell’entra/esci-bevibirra-rutta-sbadigli dai fast food (per un giorno si può fare) e lunghe passeggiate a fotografare il centro di Milano e le sue bellezze: negozi negozi negozi negozi. Duomo. negozi negozi negozi negozi. Scala. negozi negozi negozi negozi. Poi decidiamo di andare al Conservatorio per un sopralluogo, un paio di ore prima del concerto e vai! che becchiamo Tweedy in giro con uno della crew. L’amico “Mussetto” (ottimo Cicerone e compaesano per l’occasione… quante rime!) ci immortala con Jeff mentre a un Giampaolo emozionatissimo gli scappa << ITALIA UNO>>!! tzk tzk [scherzo Giamp, scherzo]. Si fa sera [musica].Entriamo al Conservatorio. Controllo dei biglietti: posti fila AV n. 11 e 13 …. si sale si sale si sale: aahhrgghh !!! poltroncina con 30 cm di spazio e un metro e mezzo di gambe da tenere compresse per due ore. Chiedo garbatamente a quello davanti se me le tiene per un po’ ma i dischi dei Wilco da autografare erano decisamente, per Lui, molto più importanti. Il mio primo concerto rock da seduto. In effetti l'ultimo concerto visto da seduto è stato quello di Ray Caharles + di 20 anni fa. Poi bene o male ho sempre pogato. Con i Wilco gli unici a pogare sono stati gli alluci dei miei piedi: è stato il prezzo da pagare. Entrano i Wilco. Tweedy annuncia che i Grizzly Bear non suonano a causa di un incidente d’auto il viaggio di ritorno dalla Germania: OLE' !!! Le mie gambe ringraziano. Mezz’ora di penitenza evitata oltre che una band, stimata dal Pitchfork di turno, ma per me assai inutile. Poi 2 ore di stupore per un concerto di “musica moderna”, così come le ha definite il grande Mauro Zambellini, che rimarrà tra i migliori visti nella mia vita (del resoconto musicale ne parlammo già l’anno scorso). Terminato lo spettacolo usciamo dal Conservatorio ebbri di musica e felici come bambini al loro primo lecca-lecca. Ma così contenti che per poco non dimenticavo di andarmi a riprendere le gambe rimaste attaccate alla poltroncina davanti alla mia.
La canzone What Light non l'hanno cantata ma a me, sia la musica che il testo, mi mettono sempre di buon umore. Buon week end a tutti.
If you feel like singing a song
And you want other people to sing along
Then just sing what you feel
Don't let anyone say it's wrong
And if you're trying to paint a picture
But you're not sure which colors belong
Just paint what you see
Don't let anyone say it's wrong
When there's a light
What light
There's a light
What light
There's a light
White light
Inside of you
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