L’opera lirica nelle strade
[di Franco Masala]
Non è la Festa dell’opera che si tiene ormai da alcuni anni nelle vie di Brescia, né, tanto meno, la riproposizione del Carro di Tespi di epoca fascista, che raggiungeva i luoghi più sperduti, in genere esclusi dagli spettacoli. È soltanto una piccola ricognizione sulla toponomastica cagliaritana riguardante l’intitolazione a insigni interpreti della musica operistica.
Se le vie intitolate ai musicisti italiani – da Monteverdi a Puccini – sono raggruppate nel quartiere di San Benedetto a partire dagli anni ’30 del Novecento in poi, si può ricordare unicamente una strada del centro storico dedicata al grande tenore Mario (De Candia, 1810-1883) sotto il Teatro Civico di Castello.
Più recentemente un piccolo numero di cantanti è ricordato nel borgo di Sant’Elia dove, intorno a una via dei Musicisti, si trovano le strade intitolate a tre tenori – Piero Schiavazzi, Bernardo De Muro, Giovanni Manurita – e a due soprani, Carmen Melis e Maria Callas.
A parte quest’ultima, si tratta di quattro cantanti nati in Sardegna nell’ultimo quarto dell’Ottocento e legati a una carriera internazionale negli anni d’oro della lirica.
Schiavazzi (1875-1949) ebbe grandi successi, disperdendo una voce straordinaria fino a terminare la sua vita in disagi economici.
De Muro (1881-1955) fu primo – e ideale – interprete italiano del ruolo di Folco nell’ Isabeau di Mascagni, praticamente uscita di repertorio con il suo addio alle scene.
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