
- Vendicami – 2010 – ♥♥♥ e 1\2 -
di
Johnnie To
Riporta a memorie Tarantiniane ( Kill Bill nello specifico) l’ inizio di questo film di Johnnie To, nel quale la tranquillità domestica di una famiglia viene spazzata via dagli spari di tre killer incappucciati. Il regista cinese, che è spesso invitato in vari festival e che presentò proprio questo film allo scorso Festival di Cannes (ancora una volta scandalosa la nostra distribuzione lo porta sui nostri schermi quasi un anno dopo) avrebbe voluto Alain Delon per interpretare il suo Costello (che rammenta quello del ’64 interpretato proprio da Deloin nel film di Melville), un cuoco francese a cui la triade cinese ha sterminato l’ intera famiglia della figlia. Ma in seguito al suo rifiuto, in quel ruolo vediamo Johnny Halliday, icona rock francese che ha deciso di abbandonare la carriera musicale per il cinema. E di certo non stento a credere che questa sua scelta gli possa dare buone soddisfazioni, perchè il “vecchio” Halliday riesce a imprimere, grazie alla sua faccia di marmo, una convincente durezza in un personaggio che deve riuscire a mostrare tutto il suo dolore non in maniera enfatizzata. E’ a metà tra l’ azione e il noir il film di To, che trae spunto dai videogiochi e dai fumetti (proprio come Tarantino in Kill Bill) nelle frequenti sparatorie a metà tra il cinema spaghetti western e quello pulp. Splendida è la sequenza della sparatoria isolata dal caos di Hong Kong dove buoni e cattivi, entrambi appartenenti alla triade si fronteggiano trincerandosi dietro enormi balle di carta rotolanti. La colonna sonora culla lo spettatore nelle lunghe attese che separano ogni sparatoria, stravolgendo così i tempi di un gangster movie che molto spesso sono più veloci e nettamente dominati dalla velocità delle azioni. Splendida la fotografia che con le sue tonalità fredde che spesso danno sull’ azzurro ben rende le atmosfere noir del film. Fa spesso ricordare Memento il protagonista Costello, che è costretto a scattare delle polaroid ai suoi amici per ricordarsi di loro e a scriver sulle foto la tanto ambita parola Vendetta per ricordarsi di portarla a termine. Tutto a causa di un proiettile conficcato nel cervello che inevitabilmente lo condurrà all’ amnesia totale. To abilmente mescola il noir orientale con quello più occidentale mostrando un’ efficace resa di questa mistura non solo di generi ma anche di etnie dei protagonisti della storia. Anche il doppio linguaggio si sposa alla perfezione con il suo lavoro apportando credibilità maggiore ad ognuno dei personaggi. Non manca neanche l’ ironia in questo film di To che caratterizza i personaggi dei tre killer della Triade alleati di Costello in maniera decisamente simpatica, iniziando col farceli conoscere come uccisori di adultere e proseguendo rendendoli eroicamente simpatici nel loro combattimento dall’ esito suicida. A metà tra il fumetto e il noir un film che vale sicuramente la pena di esser visto per saper valorizzare chi non ha il nome di Tarantino e appartiene a tutt’ altra cultura ma che riesce comunque a mostrarci un ottimo pulp.

( La battaglia tra le balle di carta)
(Costello Ending)
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