È solamente un soffio…
a carezzarmi il cuore… palpita fresco
e leggero si adagia sulla vela errante del pescatore.
Sotto un cielo dalla pelle stellata,
dondola la prua
che da avventurose tempeste si è sempre salvata!
Così inizia la poesia “È solamente un soffio…” di Paolo Popia, poeta e albergatore di Tursi, in provincia di Matera. Mi è stata offerta nella sua interezza nel corso del nostro viaggio in Basilicata al seguito di Capital in the World.
Nel rileggerla mi vengono in mente le insenature della baia di Maratea, le onde del Tirreno che si infrangono sulle costiere rocciose della regione e i ripidi pendii che si riflettono sul mare. Però mi vengono in mente anche molte facce e molti sguardi, incontri inaspettati che hanno scandito e arricchito in nostro viaggio alla scoperta della “lucanità”.
Il primo volto che mi torna in mente è quello del poeta-albergatore che ci ha fatto dono della poesia lucana, prima declamando dal vivo i versi dei suoi illustri predecessori, e poi con la delicata pergamena su cui ho ritrovato le sue stesse parole.
Accolti nella splendida cornice del Palazzo dei Poeti, nel rione più antico di Tursi, Rabatana, stavamo gustando i prelibati piatti della tradizione locale mentre Paolo, dopo aver descritto la poesia dei fornelli, si è spinto a declamare in versi la struggente passione per una terra che conserva tante ricchezze, ma le elargisce con parsimonia ai figli che cresce in seno.
Poi mi vengono in mente gli occhi intensi e determinati di un vecchio pescatore, che a Maratea ci ha imbarcati per una gita sulle onde del Tirreno e sin dal primo momento ci ha trattati – noi, improbabili mozzi metropolitani – come dei vecchi amici a cui confidare ansie e passioni.
In città è noto a tutti come Zio Pino, e il suo carisma fende l’animo di chi lo incontra con la stessa determinazione con cui la sua umile barca taglia le onde del mare. Suo figlio José, che lo aiuta nell’amministrare un B&B in località Fiumicello, ci ha portati in giro per Maratea, trasmettendoci la stessa passione del padre per cui ha tanta ammirazione: “Mi ha insegnato a rispettare il mare e le persone, a non giudicare ma vivere regalando sempre un sorriso… un uomo che dopo cinquant’anni guarda ancora il mare con gli occhi di un innamorato.”
Ci sarebbero molti altri volti e sguardi da elencare per completare il racconto di una terra difficile, in cui convivono tanti contrasti, ma per cui i suoi abitanti mostrano sempre con orgoglio un’intensa passione.
Ci sarebbero, ad esempio, i Menestrelli Senza Re, che a Valsinni hanno espresso tale passione in musica. Ci sarebbero inoltre tutti i miei compagni di viaggio, nei cui occhi questa splendida regione si è specchiata, trovando a ogni passo stupore e ammirazione.
Ogni viaggio è l’incontro con luoghi ed esperienze sempre nuovi, ma è soprattutto l’incontro tra persone che queste esperienze le trasmettono e le condividono. Dietro lo sguardo di un vecchio pescatore può nascondersi un mondo inesplorato; nella voce appassionata di un poeta c’è tutta l’esperienza di cui siamo in cerca nella sua terra; e nel calore di un abbraccio dato salutando una persona che potremmo non incontrare mai più, ci sono contemporaneamente il senso di abbandono e di conquista che puntualmente scandiscono le tappe di un lungo viaggio.
Questo è viaggiare…
Flavio Alagia
Dopo una laurea in giornalismo a Verona, mi sono messo lo zaino sulle spalle e non mi sono più fermato. Sei mesi a Londra, un anno in India, e poi il Brasile, il Sudafrica… non c’è un posto al mondo dove non andrei, e non credo sia poco dal momento che odio volare. L’aereo? Fatemi portare un paracadute e poi ne riparliamo.
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