L’Alzheimer è una patologia degenerativa del sistema nervoso centrale che si manifesta inizialmente con sintomi lievi ma che può avere un decorso anche molto lungo. Caratterizzata al principio da amnesia, disorientamento, agrafia, ecc. è molto simile ad altre malattie come ad esempio la depressione e si manifesta generalmente dopo i 65 anni anche se ci sono casi di pazienti più giovani.
La Federazione Alzheimer Italia è la più importante organizzazione nazionale che si occupa di promuovere le ricerche che cercano di scoprire le cause di questa patologia, e con le sue 47 associazioni radicate in tutta la nazione, cerca di affiancare i malati e i loro familiari, tutelando i loro diritti e aiutandoli ad affrontare la malattia nel migliore dei modi.
Proprio a tal scopo nel 1993 realizza la campagna di raccolta fondi “Pronto Alzheimer” grazie alla quale da quell’ anno è riuscita ad aiutare 113.000 contatti.
A mio avviso, questo spot è fatto abbastanza bene poiché riesce a rendere l’idea di ciò che, purtroppo, caratterizza questa patologia ossia la perdita dei ricordi. Nonostante questo, però, mancano alcuni dati che ci facciano capire quante persone ne soffrano, come accorgersene e cosa si può fare per aiutarle.
Anche all’estero sono state portate avanti campagne sociali sull’Alzheimer.
Un esempio è senza ombra di dubbio “There’s a difference” ossia la prima campagna affrontata in Australia sulla tematica riguardante il morbo di Alzheimer, andata in onda su un canale nazionale, in prima serata per due settimane. “C’è differenza tra il dimenticarsi dove si è parcheggiato la macchina e dimenticarsi di avere una macchina. C’è differenza tra non ricordarsi dove hai lasciato le tue chiavi di casa e dimenticarsi dove si vive. C’è differenza tra il dimenticarsi il compleanno di tua figlia e dimenticarsi di avere una figlia. C’è differenza tra la dimenticanza e la malattia dell’Alzheimer.” Questo il testo della campagna, con la quale si è voluto informare e sensibilizzare i telespettatori nella fascia d’età “a rischio” e i loro parenti, delle caratteristiche in cui il morbo si presenta, cercando di aumentare la consapevolezza della malattia e sollecitare le persone con problemi di memoria ad agire e chiedere aiuto alla National Dementia Helpline o al proprio medico di fiducia, perché, se è vero che non esiste ancora oggi una cura a questa terribile malattia, è altresì certo che attraverso una diagnosi il più possibile tempestiva, si possa riuscire ad affrontare la malattia preventivando e quindi decidendo al meglio su tutte le possibili problematiche a cui si sta andando incontro.
Anche la Fondazione Alzheimer del Venezuela ha realizzato una campagna per l’aiuto delle persone affette da questa patologia e per i loro familiari.
“Ogni 7 secondi si diagnostica un caso di Alzheimer nel mondo”: questo è il testo dello spot che ci fornisce un dato molto importante e che non emerge nelle altre campagne fino ad ora analizzate.
Tuttavia, non trovo per niente efficace la scelta di porre una signora anziana che saluta sé stessa di fronte ad uno specchio in quanto ciò appare del tutto inverosimile e lontana dall’effettivo manifestarsi della malattia.
Un’altra campagna che reputo interessante da analizzare è quella realizzata da Alzheimer Sud Africa, un’importante associazione che si occupa di fornire supporto ed informazioni sulle tematiche relative alla demenza in tutto il territorio sudafricano.
Il suo spot, nonostante i tanti sforzi compiuti ogni giorno per arrivare alla conoscenza e all’accettazione della malattia, è incomprensibile e quindi per niente efficace. Senza il messaggio finale non capiremmo che si sta parlando di Alzheimer. Inoltre manca tutto ciò che una campagna dovrebbe prevedere al suo interno ossia i dati, un messaggio che induca a riconoscere la malattia e uno che dica cosa si può e deve fare.
In Nuova Zelanda, invece, è stata realizzata questa particolare iniziativa. Proprio come si può osservare nell’immagine di riferimento, si è scelto di utilizzare quello che è il principale sintomo dell’Alzheimer (ossia la perdita di memoria) per colpire l’attenzione di un target specifico ossia quello di coloro che sviluppano fotografie e che quindi considerano il ricordo un elemento molto importante. Infatti, come si nota nell’immagine, chiunque fosse andato a ritirare le proprie fotografie in qualsiasi punto vendita attrezzato della Nuova Zelanda, avrebbe trovato all’interno della busta (prima di tutte le altre) dieci “fotografie” bianche che avrebbero provocato in lui un momentaneo effetto di panico. Solo in seguito, sfogliandole una ad una, avrebbe trovato l’ultima “fotografia bianca” con su stampato questo messaggio: “La prima cosa che si perde sono i tuoi ricordi. Per ulteriori informazioni e sostegno visitate alzheimers.org.nz”.
La scelta di mirare questa campagna ad un target così specifico è interessante, ma non so quanto possa essere efficace. Inoltre mancano anche qui i dati e il messaggio su come poter riconoscere questa patologia e, il fatto di porre come informazioni solo il sito, fa si che la campagna si rivolga ai soli fruitori di Internet, escludendo invece chi non ne fa uso.
Sempre per l’Associazione Alzheimer della Nuova Zelanda è stato realizzato questo particolare gadget: una chiavetta USB a forma di gomma per ricordare l’importanza della memoria.
A mio avviso l’idea è buona perché in essa spicca il forte contrasto tra il cancellare e memorizzare i ricordi. Tuttavia (e ovviamente) essendo un gadget non è stato possibile inserire informazioni mirate sulla patologia vera e propria. Peccato solo che non sia stato inserito almeno il sito dell’associazione in quanto, riferendosi al target degli informatici sarebbe stato utile poter fornire un diretto rimando all’associazione e al suo operato.
Infine, sempre per la conoscenza, l’accettazione ed il sostegno per i malati di Alzheimer e le loro famiglie è stata indetta il 21 settembre la Giornata Mondiale dell’Alzheimer grazie alla quale si organizzano in tutto il mondo eventi, congressi, dibattiti ed altre iniziative a tema.
Inoltre ogni anno l’Anap (Associazione Nazionale Anziani e Pensionati) organizza in tutta Italia una Giornata Nazionale dell’ Alzheimer in occasione della quale si allestiscono gazebo informativi.
Elisa Pucci