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Ricorso al Tar per evitare la privatizzazione dell’acqua pubblica: due Comuni procedono

Creato il 28 novembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Era stato il Partito democratico ad annunciare un ricorso al Tar contro l’Ato dopo una riunione con i sindaci del centrosinistra e liste civiche, assieme al responsabile enti locali Giuseppe Tadioli e ai sindaco di Casalmaggiore Claudio Silla e di Crema Stefania Bonaldi.

Alcuni Comuni si sono mossi senza aspettare il Pd, che dell’argomento non ha più parlato per dichiarandosi per il rispetto dei referendum sull’acqua.

Il fatto è che la proposta di società mista, con privatizzazione della gestione dell’acqua al 40%, resta l’unica in campo ed è stata proposta dall’Ato all’assemblea dei sindaci. Alla fine, dopo un passaggio in Regione, la proposta se non sarà fermata tornerà in consiglio provinciale per l’approvazione finale. Quindi il centrodestra, vista l’imminenza delle elezioni regionali, sta accelerando il più possibile per realizzare la società mista e violare i referendum.

San Daniele Po, come un altro Comune, fa ricorso per vizio di forma: la giunta comunale ha già deliberato. Il consiglio d’amministrazione dell’Ato era stato convocato circa un mese fa con insolita urgenza, cambiando persino l’ordine del giorno la mattina stessa. Giorno carico di tensione: aveva telefonato al presidente dell’azienda speciale Ato Gian Pietro Denti il sindaco di Crema, e Denti non aveva risposto.

Su cinque componenti del Cda, con un assente e un non partecipante al voto (il sindaco di Romanengo Marco Cavalli), era stata approvata una delibera che intende accelerare la realizzazione della società mista, a partire dalla costituzione di un unico soggetto gestore provinciale. L’agenzia Ato (Ambito territoriale ottimale, coincidente col territorio provinciale, sul quale si definiscono le tariffe e su cui deve sorgere il gestore unico provinciale per la gestione dell’acqua) ha accelerato le procedure, adducendo il pretesto di un presunto rischio di sanzione europea per i Comuni, o frazioni di Comuni, che non hanno ancora il depuratore.

In realtà non è mai stato presentato alcun documento scritto che attesti che ci sono Comuni in fase di pre-infrazione. In Regione non risulta nulla, come dimostrato da un comunicato di Rifondazione comunista. Sul sito della Regione Lombardia le infrazioni non risultano: l’urgenza di realizzare i depuratori non è così immediata com’era stato dichiarato dall’agenzia Ato.

Il clima di lotta non si spegne in provincia di Cremona. La Lega in conferenza stampa ha accusato Pd e Pdl di mettersi d’accordo per spartirsi le poltrone della futura società unica provinciale, come già preannunciato.


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