Ricostruzione post-sisma, fra fatti svuotati di retorica

Creato il 22 agosto 2012 da Alessandro @AleTrasforini

Dal terremoto emiliano-romagnolo sono passati mesi, nei quali sono state tante le misure adottate per "tamponare" disagi e problemi derivanti da quelle tremende scosse.  In pochi secondi sono crollate economie, culture, abitazioni, industrie e (non certo da ultimo) vite: nei territori della nebbia e della pianura si sono rivelate potenze sismiche senza alcun "recente precedente".  L'economia ha subito un contraccolpo fortissimo, in quanto nei territori colpiti dal sisma si concentra(va?) circa l'1% dell'intero PIL italiano. Accanto all'Emilia-Romagna sono state colpite anche Veneto e Lombardia, ovviamente senza colpo ferire. Dopo la scossa, la caduta.  Dopo la caduta, la necessaria ripresa da riavviare attraverso provvedimenti urgenti, concreti.  L'episodio accaduto, dalla portata negativamente straordinaria, dovrebbe richiedere altrettanto straordinari "tamponamenti" istituzionali, economici (e non solo...).  Fra questi è, ovviamente e giustamente, impossibile non fare riferimento alla questione relativa al pagamento delle tasse: stando a quanto diffuso da giornali, Enti Locali e media, purtroppo, sarebbero "a rischio" le agevolazioni per le zone ferocemente colpite da questa "pioggia sismica".  Per questo motivo, infatti, i Governatori di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto hanno inoltrato lettere al Premier Monti ed al Ministro dell'Economia Grillli. Il contenuto essenziale della lettera è riportato, sinteticamente, in un articolo proveniente dal numero odierno de L'Unità:  "[...]Il pagamento delle tasse ad ottobre rischia di mettere nei guai l'Emilia e le altre Regioni colpite dal terremoto.  Per questo Errani insieme con i colleghi Zaia e Formigoni hanno scritto una lettera a Monti. Chiedono che il pagamento delle imposte venga rinviato al 30 ottobre evitando la duplice scadenza[...] prevista dai diversi provvedimenti del Governo. Ma soprattutto vogliono che chi ha una casa od un'azienda inagibile a causa del sisma possa pagare entro giugno del 2013.[...]" Stando a questa richiesta, sulla cui correttezza è assurdo fare qualsivoglia osservazione, come potrà esprimersi il Presidente del Consiglio Monti? In mezzo alla sua freddezza e metodicità da "contabile rigorista", saprà accogliere la lealtà di una richiesta come questa?  Scendendo nei dettagli, comunque, le richieste circoscritte nelle lettere inoltrate sono essenzialmente le seguenti:  "[...]Le richieste sono due: allineare al 30 novembre prossimo il rinvio degli adempimenti fiscali, tributari, contributivi e amministrativi per tutti i residenti e gli imprenditori nelle zone del cratere, indipendentemente dal fatto che abbiano avuto o no danni alle loro case od alle loro imprese. Questo perchè [...] il rinvio è differenziato.  Alcune voci, come le rate dei mutui, le imposte sul reddito e l'Imu, sono sospese fino al 30 settembre.  Altre, soprattutto quelle sociali ed amministrative, fino al 30 novembre.  La seconda richiesta è invece quella di rinviare al 30 giugno 2013 tutti gli adempimenti tributari, fiscali, contributivi e amministrativi per chi ancora continua ad avere problemi abitativi o produttivi in conseguenza del terremoto.  In sostanza per chi ha ancora la casa inagibile e per le aziende che sono ancora ferme o sono a produzione limitata perchè devono ricostruire, ristrutturare i capannoni od aggiustare i macchinari lesionati dalle scosseLa sospensione [...] sarebbe un modo per lasciare un pò più di liquidità in tasca a chi deve sopportare i costi ingenti della rinascita.[...]" Quali saranno le risposte da parte del Governo "tecnico"? Sarà possibile, fra le recenti "luci" in fondo al tunnel intraviste, trovare modi e risorse per rispondere a questa esigenza?  Non basteranno le trascorse visite nei luoghi terremotati, così come non basteranno le (troppe) parole sentite che rischiano di trasformarsi in impietosa retorica: fra le pieghe (o piaghe?) del rigore di bilancio da rispettare, si potranno trovare altrettante "luci" di equità da non sbandierare esclusivamente a convegni di Cl sull'infinito (ed oltre, stile Toy Story?)?  Sulla validità e fondatezza di tali richieste non ha bisogno di molti commenti l'intervento del Governatore Vasco Errani, delegato anche al ruolo di Commissario per la Ricostruzione:  "[...]E' una posizione equilibrata. Una proposta che abbiamo avanzato fin dall'inizio. Un fatto di equità e giustizia.  Non chiediamo mica di non far pagare le tasse per dieci anni alla popolazione di questa terra, che sarebbe insensato. Non abbiamo atteggiamenti propagandistici. Ma quello che è giusto è giusto.  Se un cittadino ha la casa inagibile è giusto che non paghi l'Imu, anche nel 2013.  Se un'impresa non può produrre, o comunque ha un'attività limitata per i danni subiti dal terremoto, è giusto che non paghi le tasse. [...]" Quali osservazioni od opinioni poter dare a ragionamenti di questo tipo? In caso di mancato accordo, come potrebbe involvere l'opinione nei confronti di questo Governo tecnico e contabile all'ennesima potenza? Si chiedano, per informazioni, opinioni agli "addetti ai lavori":  "[...]'Questo è uno schiaffo in faccia a chi ha avuto voglia di rialzarsi con le proprie gambe. [...] Chi me lo fa fare di andare avanti con l'attività? Dove li trovo ora i soldi?' La sua 'Crea-si' [...] Gloria Trevisani la ha riaperta a metà luglio mettendo a rischio la vita per 'trafugare' dallo stabile crollato causa sisma almeno i computer e qualche macchinario. Oggi da Rovereto di Carpi l'attività si è trasferita a Carpi [...]. Ma nel giorno in cui Vasco Errani lavora ad ottenere un'ulteriore proroga alla scadenza per le tasse fissata al 30 settembre, a prevalere in Gloria è la rabbia e l'impotenza davanti ad una condizione economica che resta in bilico. 'Nella vecchia sede ho 150mila Euro di danni [...] e stiamo parlando dei lavori che servirebbero per rimettere in piedi i muri, cui vanno aggiunti quelli per la messa in sicurezza antisismica.' Considerato che, da maggio ad oggi, e malgrado la riapertura, 'abbiamo perso almeno 180mila Euro [...]davvero non so dove andrò a prendere i soldi per vivere. Senza contare che ad ottobre dovrò rincominciare a pagare il mutuo sul canannone crollato, che ancora dovevo finire di pagare.' [...]" Sono queste richieste che, senza alcuna prova contraria reale, dovrebbero (condizionale improprio, ma d'obbligo) essere accolte senza appello alcuno.  Serviranno forse altre manovre, eventualmente mascherate da "spending review", per reperire fondi finalizzati ad alleviare sofferenze simili? Il buon senso imporrebbe, ovviamente, risposta negativa a tale domanda.  Al momento, fortunatamente, i segnali di "apertura" lasciano ben sperare:  "[...]La prima data utile per discutere di eventuali proroghe è il Consiglio dei Ministri di venerdì.  Il modo equilibrato in cui è stata formulata la proposta dei Governatori, e il precedente accordo con cui è stata formulata la proposta dei governatori, e il precedente del decreto sulla 'spending review', con Errani che è riuscito a convincere Monti sulla necessità di stanziare altri 6 miliardi per la ricostruzione, fa ben sperare. [...]" Senza contare, poi, la questione legata alle imprese agricole: già massacrate dai sismi, hanno poi visto ulteriormente penalizzati i propri bilanci a seguito della mordente siccità che tutt'ora non accenna a finire. Ai posteri le ardue sentenze, superando i "pareri negativi" dell'Agenzia delle Entrate di turno. 

Per saperne di più:  "Anticipo delle tasse, l'Emilia si ribella", L'Unità 22-8-2012, C.Visani
"'Non facciamo propaganda, chiediamo solo il giusto'", L'Unità 22-8-2012, Intervista a Vasco Errani
"La rabbia degli imprenditori: ' Schiaffo a chi si è rialzato'", L'Unità 22-8-2012, G.Gentile

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