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Ridi che ti passa! Quando la risata è contagiosa alla fermata del tram

Creato il 05 giugno 2013 da Moveup
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Se c’è una cosa davvero virale quella è la risata. Vi è mai capitato di ridere solo perché vedete qualcuno che lo fa? La risata è contagiosa alla fermata del tram nello spot della campagna "What makes you smile?" dell'azienda di cosmetici britannica Rituals che spopola sul web. A dare il via alla risata contagiosa alla fermata del tram è un signore che ride senza un motivo apparente, basta poco però per fare scattare una reazione a catena. Dopo un attimo di imbarazzo la risata diventa 'virale' e prende tutti. Solo alla fine enormi cartelli rivelano alle persone che si tratta di ilarità indotta ma comunque genuina.

Quella della risata contagiosa è un’esperienza che chiunque nella vita ha fatto almeno una volta: sentiamo o vediamo qualcuno che ride e diventiamo inevitabilmente preda di un irrefrenabile riso convulso che ci toglie il respiro e addirittura ci fa lacrimare, senza capire perché tutto ciò stia succedendo. Nulla di più naturale e – lasciatecelo dire – liberatorio.

Ridere in fondo non è una cosa da niente, esiste anche una branca della scienza che studia il riso e che si chiama gelotologia. Il riso simulato spinge il corpo a reagire esattamente come se la risata fosse reale e, a seguito dell’effetto contagio, diventa reale. Ma sapete cosa c’è dietro? In uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports, che vede la stretta collaborazione tra Università di Pisa, Università di Parma e Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR,è stato dimostrato che la capacità di essere contagiati dalle risate di altri individui è presente anche in alcuni parenti più "lontani", in particolare in una specie di babbuino che abita gli altopiani etiopici, il gelada.
 

Oggi, sempre più spesso si sente parlare di comicoterapia, “terapia della risata” che è appunto lo studio metodologico del ridere in relazione alle sue potenzialità terapeutiche.
 

Questo tipo di approccio curativo si va in effetti diffondendo lentamente in tutto il mondo a partire dalla sua nascita, negli anni Ottanta del Novecento a New York. Fu proprio negli Stati Uniti infatti che apparvero i primi dottori-clown, in conseguenza soprattutto di due esperienze dirette pilota che diedero notorietà e basi scientifiche a questa terapia.

Ricordate il medico clown Patch Adams? Il dottor Hunter Patch Adams è stato l’interprete della splendida esperienza di vita che ha aperto le strade al recupero della risata in veste curativa. Medico e clown, convinto cultore di questa visione, Adams è infatti arrivato nel tempo ad edificare addirittura l’istituto Gesundheit, una clinica nel West Virginia dove sono state curate gratuitamente più di 15.000 persone con l’aiuto complementare della terapia del sorriso.

I risultati delle esperienze ospedaliere di comicoterapia sono stati sin dall’inizio molto incoraggianti. Una ricerca condotta all’interno del New York Presbiterian Hospital ha comprovato una diminuzione della degenza ospedaliera di circa la metà e un calo dell’uso di anestetici del 20%.

Ma allora ridendo che cosa accade all’organismo? Secondo gli esperti di terapia della risata, ridere provoca:

1) l’aumento dell’ossigenazione del sangue;
2) il ricambio della riserva d’aria presente nei polmoni;
3) la stimolazione della produzione di serotonina;
4) la stimolazione della produzione di endorfine;
5) la stimolazione della produzione di anticorpi;
6) l’aumento dell’irrorazione sanguigna degli organi interni (grazie al massaggio prodotto dai movimenti diaframmatici);
7) l’aumento dell’irrorazione sanguigna dell’epidermide e dei muscoli facciali;
8) il miglioramento del tono muscolare addominale;
9) il miglioramento dell’autostima;
10) l’aumento delle “energie psichiche”;
11)la neutralizzazione degli effetti dello stress;
12)la neutralizzazione degli effetti dell’ansia;
13)lo sviluppo di una maggiore predisposizione ai rapporti sociali.


Nella società contemporanea non si può certo dire che le risate abbondino. Basti pensare che uno studio statunitense ha rilevato come negli anni Cinquanta le persone ridessero in media dai 45 ai 60 minuti al giorno contro i 15 minuti odierni. Anche la risata richiede pratica e allenamento, ecco un consiglio che viene da un’antica tecnica zen sempre buona: la mattina appena sveglio concediti 5 minuti per ridere; alla sera l’ultima cosa prima di stenderti nel letto, concediti 5 minuti per ridere.


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