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Grazie all’importante scoperta di Simone Volpato, sono venuti alla luce dieci libretti inediti di Umberto Saba, considerato uno tra i più importanti poeti italiani del Novecento.
Volpato, noto libraio e studioso di biblioteche, analizzando a fondo la ricca collezione dell’avvocato triestino Cesare Pagnini, ha rinvenuto dieci libretti di poesie di Umberto Saba. Esse confluirono, dopo modifiche, nel Canzoniere, apparso per la prima volta all’inizio degli anni Venti. Solamente una poesia, Meriggi carsici, è inedita. Volpato a proposito: «i dieci prototipi sono un unicum filologico e biografico per il loro stile, i loro versi a volte mai pubblicati, ma soprattutto per la storia incredibile che li riguarda».
Quando nel 1957 il poeta triestino morì, la figlia Linuccia vendette i libretti ad Anita Pittoni, che nel 1963 diede vita al Centro di Studi Triestini Giani Stuparich. Successivamente, in seguito a difficili condizioni economiche, la studiosa si trovò costretta a vendere questi reperti filologici e l’acquirente fu proprio Pagnini.
I libretti constano di pochi fogli, rilegati con spago sottile. Le copertine sono accuratamente disegnate a mano dall’amico artista Virgilio Giotti. Essi furono creati per gli amici più cari al poeta e dedicati a nomi noti della letteratura italiana, da Svevo a Ungaretti, che protesse il poeta triestino di origini ebraiche durante le persecuzioni razziali.
Queste opere sono emerse in un’occasione speciale, i 150 anni dalla nascita di Umberto Saba. Saranno esposte alla mostra Dieci piccoli Saba che si svolgerà dal 14 al 22 novembre a Milano presso la Casa dei Libri di Andrea Kerbaker. Per l’occasione è stato stampato un catalogo di estrema finezza, in edizione limitata.