Un faldone di documenti, una torre di pisa molto alta, fatta di documenti, aspetta di essere archiviata. Sulla scrivania un disordine non mio, l'ordine di qualcun'altro.
Il pupo a casa, anche la Princi è a casa con l'influenza. Se credevo di ricominciare con un pensiero, oggi me ne ritrovo ben due ad affollarmi la testa. Guardo l'orologio e tra saluti e ritardo mi sono giocata già la prima mezz'ora. mi restano altre quattro ore e mezze prime di poter tornare da dove sono venuta.
Mi siedo e davanti allo schermo retro illuminato del pc, il vuoto. nemmeno la particella di sodio che si sente sola. Avvio il sistema di gestione e pian piano, tra una maschera e l'altra le procedure mi tornano alla mente. Mi faccio prendere dalle pratiche. Passano le ore e se li conti anche i minuti, la torre di documenti è solo un po' meno alta, ma scendere. Penne, appunti, graffette e post.it il mio ordine torna ad abitare la scrivania.
Alzo gli occhi, guardo l'orologio grande bianco con i numeri neri appeso alla parete ed è ora di andare, è ora di tornare. Non piove, tira vento e c'è il sole.
Quando apro la porta di casa li trovo tutti e tre indaffarati. Il Socio che cucina, la Princi che travestita da fatina cerca di spiccare il volo, lanciandosi da uno sgabello e il pupo sul dondolo intendo ciucciarsi la zampa di una giraffa di pezza.
è andato, il primo giorno di lavoro dal rientro, è andato e nessuno è morto o rimasto ferito.