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Rientro a scuola -Primaria inferiore

Da Simonetta Frongia
Rientro a scuola -Primaria inferiore
La paura della scuola è un percorso obbligato che i nostri figli devono compiere per rendersi autonomi dalla famiglia e inserirsi nel contesto sociale .Ogni anno nuovo costituisce una novità carica di curiosità ed emozioni, ma anche di paure, e rappresenta, per i più piccoli, la prima occasione di vero distacco dai genitori. Quanti pensieri scorrono nella nostra mente quando arriva il momento di andare a scuola!Ansie che si rincorrono anche negli anni successivi, ad ogni transizione. Ansie che spesso sono giustificate e qualche volta eccessive.

Fate capire a vostro figlio, soprattutto se "primino", che non è da solo e che siete al suo fianco (anche se non materialmente durante le ore di scuola), sempre pronti a supportarlo; per questo potrebbe essere utile un trucco tanto semplice quanto efficace: ritagliate una vostra fotografia ed incollatela su un cartoncino che il bambino potrà portare sempre con sé, ad esempio dentro la tasca del grembiule. Comunicategli che l'insegnante è un'alleato che va rispettato e ha il compito di educare, di insegnare. Quindi, non c'è nulla da temere: l'insegnante, è un adulto che, per professione, si è assunto l'onere di aiutare i bambini a crescere ("Può succedere che ti dia un brutto voto, ma non significa che sia cattiva"). A tal proposito aggiungo un consiglio per i genitori : se avete dei dubbi sull'insegnante, sul suo metodo, sul suo operato o se semplicemente a pelle non vi è simpatico non parlate di questo mai davanti al bambino, non criticatelo o denigratelo davanti a lui perché inevitabilmente condizionerete l'idea che il bambino ha del suo insegnante, se i dubbi persistono parlatene comunque con il consiglio di classe ed eventualmente con il direttore didattico.Cercate sempre di spronare vostro figlio ad avere attenzione alle sue cose e a quello che l'insegnante ha assegnato come compito ("Tempera i pastelli così domani potrai essere pronto a colorare ... ", "Abbi cura del quaderno, se è ordinato è anche più gradevole da vedere"). Ci dovrebbe essere una certa coerenza tra le regole date a scuola e date a casa riguardo al rispetto delle cose e delle persone e su alcun atteggiamenti che è bene tenere o meno in alcune situazioni: ad esempio non si pasticciano i banchi come a casa non si pasticciano i mobili, non si sale con i piedi sulle sedie né a scuola né a casa, i rifiuti si buttano negli appositi cestini (come a casa), non si picchiano i compagni (così come a casa non si fa con i fratelli, gli amici), questi consigli possono sembrare scontati o sciocchi ma posso assicurarvi che non sono così scontati per tutti!Ogni giorno fissate un momento nel quale, con il bambino, fate il punto della situazione, dei compiti, del materiale che va portato a scuola, del metodo di studio: così, diventando più grande, imparerà a farlo da solo. Cercate di far nascere in lui la gioia di "sapere", di scoprire, soprattutto i vantaggi pratici che sapere scrivere, leggere o fare di conto può portare ("Sarai in grado di comprarti il gelato da solo”). Ricordatevi che, per un bambino, stare seduto nel banco per tante ore e prestare attenzione richiede un periodo di adattamento. Siate quindi attenti alle reazioni del piccolo e cercate di capire il motivo che le genera (se per esempio non dorme bene, si sveglia, non mangia, la mattina ha nausea, mal di pancia o mal di testa, chiedetevi cosa non va e parlatene). Non dimenticate: i bambini delle elementari sono ancora piccoli e hanno bisogno di cambiare in modo dolce i loro gesti per ricominciare bene: fateli alzare un po' prima la mattina per abituarli alla sveglia in modo graduale. Preparate con cura tutto il corredo da riportare in classe, come per una festa. E non riempite troppo la loro agenda con corsi e lezioni: già la scuola è impegnativa! Alternate momenti di impegno con momenti di distrazione: una passeggiata, un gioco. In modo che la scuola non sembri una forzatura ma un piacere, non pressatelo troppo per ottenere la performance migliore: alcuni bambini partono lenti perché hanno bisogno di sentirsi sicuri e non perché non sono capaci e, poi al momento giusto corrono come gli altri! Non sgridateli se non sono come gli altri, ma incoraggiateli e se avete dubbi non esprimeteli davanti al bambino poiché le vostre paure e le vostre preoccupazioni lo condizionerebbero a tal punto da confermare anche nel male ciò che voi vi aspettate o non aspettate da lui.Ultimo consiglio: un “bravo” e un incoraggiamento al momento giusto è meglio di tanti rimproveri! Il premio (anche se verbale) ha più effetto della punizione!

Simonetta Frongia

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