Stress da rientro al lavoro dopo le vacanze
Ed eccoci qua. Se siete nella mia stessa situazione avete ricominciato a lavorare da un bel pezzo. Se siete in una situazione peggiore della mia, le vacanze le avete viste col cannocchiale (o forse col telescopio). Se siete normali, ad ogni modo, il giorno di rientro al lavoro dopo le vacanze è da annoverare a pieno titolo nella lista dei giorni neri, di quelli che non abbiamo fatto niente di così male per meritarli.
Ma c’è, e c’è almeno una volta l’anno. Non vi dico che ho dei consigli per farlo diventare un buon giorno, quello no, per carità. Ma possiamo ragionare insieme (collaborate nei commenti?) e scovare qualche metodo per rendere il rientro almeno un pochino meno traumatico.
Rientro al lavoro post vacanze: i consigli per affrontarlo.
1. Punto primo: le vacanze sono vacanze!
Un buon rientro al lavoro si prepara già dall’inizio delle vacanze. Per chi può permetterselo, sarebbe bene che le vacanze siano delle vere vacanze. Per chi non può permetterselo, ehm… dovrebbe farlo lo stesso.
2. Meglio prepararsi in anticipo al rientro.
Dal punto di vista psicologico, intendo. Certo, sono importanti anche gli aspetti pratici: fate in modo di non ritrovarvi a stirare la camicia il giorno prima, ma la cosa più importante è che arriviate al fatidico lunedì con le idee chiare: le vacanze sono finite, è stato bello finché è durato ma ora si ricomincia con la vita di tutti i giorni. Capisco che per alcuni questo possa non essere particolarmente consolante, ma è la realtà, ed è bene affrontare la realtà per tempo. (P.S. evitate però di pensare “cavolo, tra un po’ si torna al lavoro” dal primo giorno di ferie)
3. Rientrare a casa con qualche giorno di anticipo.
Questo è logico. Il rientro a casa comporta già di suo una serie di stress: la lunga coda sull’A1 sotto il sole cocente, varcare la porta di casa, sentire l’odore a cui ci eravamo ormai disabituati, lasciarsi assalire dalla malinconia, disfare le valigie… Perché accumulare stress su stress quando si potrebbe lasciar correre qualche giorno tra l’uno e l’altro? Inoltre le vacanze non sempre sono esattamente “riposanti”: meglio concedersi qualche giorno di vero ed assoluto relax prima di cominciare.
4. Focalizzare l’attenzione sugli aspetti positivi del proprio lavoro.
Mmh… Questa è dura…
Se ancora non ci siamo, ehm… Continuate a scartare l’ipotesi di cambiare lavoro?
5. Mantenere per un po’ qualche vecchia abitudine.
Se durante le vacanze eravate soliti trascorrere la serata leggendo un buon libro e bevendo un bel bicchiere di latte di mandorla fresco, provate a mantenere l’abitudine. Vi farà bene e avrà profumo di vacanza.
6. Rientro graduale al lavoro.
Passare improvvisamente dal sole di Santa Maria di Leuca alle fatture da compilare non è affatto semplice. Se possibile, dedicare i primi giorni ai lavori meno stressanti, all’aggiornamento coi colleghi, alla programmazione del nuovo anno sociale, allo sgozzamento, smembramento e sotterramento di “qualche” collega…
7. Una bella “to-do list”.
Potreste segnare le nuove incombenze lavorative, ma anche quelle di ordinaria amministrazione casalinga, su una bella lista, in modo da non essere costretti a pensarci subito (che a seppellire un collega mentre si pulisce il filtro della lavatrice si rischia di fare confusione).
8. Non di sole vacanze vivrà l’uomo!
Ma anche di gite, di cene tra amici, di weekend fuori città… Scherzo, ma non troppo. Nel senso che caricando di eccessive aspettative le vacanze si rischia di vivere 50 settimane all’anno in funzione delle ultime 2. Le vacanze saranno anche uno dei momenti più divertenti/eccitanti/riposanti dell’anno, ma che non siano l’unico!
Rientro al lavoro dopo le vacanze…
- Non rientrate.
- Se proprio vi tocca, fate con calma, magari perdete il primo autobus o treno appositamente…
- Varcate la soglia di ingresso in ufficio con circospezione, come se vi foste dimenticati a casa il badge o vi sia capitato un incidente che ha generato amnesia a intermittenza;
- In ufficio salutate altri soggetti senzienti come l’orso appena svegliato, con un “umpf”, alzando il mento e la testa, senza pronunciare parole di alcun genere e se vi chiedono come va fate una smorfia con la bocca, inclinando leggermente il capo sul fianco;
- Accendete il computer come se fosse una macchina del caffé e attendete senza dire nulla, guardando fissi lo schermo come si fa con la centrifuga della lavatrice nei giorni di pioggia;
- Aprite il client di posta elettronica e aspettate, guardando il muro;
- Alzate la cornetta del telefono almeno due volte, per varificate che il tu-tu non sia degenerato in un blurp-blurp per il caldo estivo;
- Ora calcolate il tempo che vi resta alla pausa pranzo e poi all’uscita, in ore, minuti e secondi. Se serve fate un foglio Excel;
- Non prendete neppure un caffé, state nel vostro dormiveglia, pensando magari ai 147 milioni di euro che si sta godendo qualcun altro;
- Riordinate tutto il riordinabile, ma non fate una virgola di fatica, magari anticipate la pausa pranzo, fate finta di fumare una sigaretta in balcone oppure uscite a sgranchirvi le gambe per almeno 10 minuti ogni 35 minuti.. Importantissimo: non rispondete a nessuno, a voce o via e-mail. Voi non siete ancora rientrati, vero?
Rientro al lavoro dopo le vacanze: come la mettiamo? è stato scritto da Andrea Ciraolo.