Magazine Attualità

Rifiuti in Campania, senatori allarmati e Colle dubbioso

Creato il 25 novembre 2010 da Lalternativa

Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, boccia la prima versione del decreto legge del governo in materia di raccolta di rifiuti in Campania, mentre Ignazio Marino (Pd), presidente della Commissione parlamentare sulla Sanità, raccoglie le firme dei senatori che sono seriamente preoccupati per la salute dei campani ormai costretti a vivere fra topi e cani randagi. E presenta una interpellanza al ministro della Salute.

Il ministro Carfagna delude invece quanti pensano che si possa cambiare davvero, e dopo una apparente opposizione alla gestione camorristica del ciclo de i rifiuti nel Napoletano – motivo per il quale aveva minacciato di lasciare governo e Parlamento – oggi il ministro ha cambiato idea e ha fatto pace con Silvio.

Dal canto suo, il governatore della Puglia, Nichi Vendola, ha invece accettato di prendere una parte dei rifiuti campani, mentre Veneto e Lobardia hanno detto no al collega di avventure Raffaele Fitto.

Leggiamo adesso cosa dice Marino, che oltretutto è medico. “Per due anni – spiega – ci hanno raccontato che la crisi economica non esisteva, ora vogliono insabbiare i rischi per la salute in Campania. Il ministro Fazio – dice Marino – nei giorni scorsi ha cercato di confortarci spiegando che i timori sono legati solo ad infezioni e non a epidemie. Si tratta – per l’esponente Pd – di affermazioni irresponsabili: stanno per caso aspettando che si arrivi al colera e al tifo prima di intervenire in maniera strutturale? Oppure attendono che Napoli si trasformi in Haiti, dove migliaia di persone sono morte per le epidemie seguite al terremoto, per poi chiamare i caschi blu e lasciar fare a loro? Epatite A, dermatiti, patologie respiratorie e salmonellosi – secondo Marino – sono la conseguenza diretta e più probabile di questa situazione degradante e umiliante per la Campania e per l’Italia. Ecco perché ho preparato una interpellanza urgente al Ministro (della Sanità) Ferruccio Fazio, che è stata firmata da altri 106 senatori. Un terzo dell’aula, insomma, vuole risposte chiare dal ministero della Salute. Negare – spiega – è rischioso e il Governo lo fa sulla pelle dei napoletani: le strade sono infestate di topi, cani randagi e insetti. Il ministro Fazio sa che il 14% dei topi trasmette la leptospirosi, il 35% è vettore di toxoplasmosi e ben il 67% di Cryptosporium (che causa gastroenteriti acute)? Non basta?”.

“Ad oggi, le strade di Napoli sono intasate da circa 3mila tonnellate di spazzatura, a cui vanno sommate le ulteriori 8mila tonnellate, distribuite su ampie porzioni del territorio campano, così non si può andare avanti”, dicono i senatori. “Il Governo deve intervenire con urgenza – ribadiscono – anche sotto il profilo sanitario, per ripulire le strade e i territori oggetto dell’emergenza dalla enorme quantità di rifiuti che stanno letteralmente sovrastando e soffocando il capoluogo e il suo hinterland”.

Gli esponenti del Pd a Palazzo Madama chiedono al Governo nazionale “di adottare, oltre alle indifferibili misure congiunturali, interventi di carattere strutturale al fine di prevenire e di evitare ulteriori inaccettabili emergenze ambientali, situazioni di intollerabile disagio per i cittadini di Napoli e della Campania, nonché una condizione di degrado umiliante e indecoroso per l’immagine della città e dell’Italia nel mondo”.

Anche il Colle, poi, “boccia” la prima versione del decreto legge del governo in materia di raccolta di rifiuti in Campania. Tanto che l’esecutivo sarebbe già al lavoro su una nuova versione. Palazzo Chigi avrebbe già inviato la risposta ai rilievi del Quirinale e in particolare avrebbe chiarito anche uno degli aspetti su cui il Colle ha posto particolare attenzione, cioè il “raccordo” tra il presidente della Regione Campania, Caldoro, e i presidenti delle Province.

La parte del decreto in cui c’è scritto che il presidente Caldoro nomina i commissari sui rifiuti “in raccordo con le Province”, verrebbe modificata in “sentite le Province”. Tra l’altro, dal testo del provvedimento sarebbe stato stralciato il comma 9, quello sulle “nuove aree di stoccaggio”.

Alcuni dei rilievi mossi dal Quirinale sul decreto rifiuti sarebbero la “mancanza di alternative idonee alla cancellazione delle discariche inserite nella legge 123 e l’impossibilità di assegnare le funzioni, e i poteri, di sottosegretario ai commissari che dovranno occuparsi della realizzazione dei termovalorizzatori”.

Il Colle avrebbe anche sottolineato che il provvedimento andrebbe a danneggiare le provincia di Napoli consentendo ai comuni di continuare a gestire il ciclo di raccolta e trasporto dei rifiuti.

Gli uffici legali di Napolitano avrebbero anche sottolineato che si sarebbe proceduto alla cancellazione di tre delle discariche previste dalla legge 123 (cava Vitiello a Terzigno, Valle della Masseria a Serre e Andretta) senza individuare alternative idonee dove trasferire i rifiuti. Ed inoltre il provvedimento non conterrebbe misure adeguate per ottenere effetti positivi immediati sulla situazione, come invece richiederebbe la “necessità e l’urgenza” alla basa del decreto.

Un altro chiarimento chiesto dal Colle, sempre secondo quanto si apprende da fonti governative, sarebbe relativo all’articolo che proroga fino al 31 dicembre 2011 la possibilità per i Comuni di gestire le attività di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti. Un articolo che, così come è stato scritto, andrebbe a penalizzare la provincia di Napoli, cui per legge dalla fine di quest’anno spetterebbe la competenza. Altri dubbi riguardano l’attribuzione delle funzioni di sottosegretario ai commissari che dovranno realizzare i termovalorizzatori. Funzioni che consentono di agire in deroga alle normali procedure e che eventualmente potrebbero essere assegnate dopo la dichiarazione dello stato di emergenza.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :