C’è voluto l’intervento del Noe di Brescia (il Nucleo operativo ecologico dei carabinieri) per spiegarci che anche a Cremona città, non solo a Cignone e prima sempre per motivi simili e diversi (danni all’ambiente), ci sono dei problemi, con protagonisti diversi.
Il magazzino sequestrato oggi, come riporta Cremonaggi al link indicato sopra, è l’area dell’ex Macello, sottoposta a sequestro penale perché contenente rifiuti pericolosi, anche le solite lastre di eternit.
Il custode giudiziale è Franco Albertoni, presidente di Aem.
Possiamo dire che il sistema dei controlli è un colabrodo? Possiamo vergognarci?
Può darsi che si daranno colpe e si cercheranno responsabili, che esplodano liti che la stampa locale esalterà o nasconderà.
Questo sistema di controlli fa paura. Il comando della polizia municipale non è lontano. Chi ha controllato? Chi ha taciuto?
Quanti casi di questo genere possono verificarsi?
Si può dire che le norme in materia di controlli ambientali andrebbero cambiate seriamente? E quanti carabinieri bisogna assumere, se la pubblica amministrazione è stata messa in condizione di non impedire fatti simili con i metodi ordinari, senza chiamare in causa i militari dell’Arma?
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