In questa biblioteca romantica ci piace scambiare opinioni e collaborazioni con le altre amiche blogger.Diamo oggi il benvenuto ad Arianna ( nick: Em) del blog La Mia Testa Fra le Nuvole (http://lamiatestafralenuvole.com/) ma anche del blog in inglese Emily and Her Little Pink Notes (http://emilyandherlittlepinknotes.com/) che ha gentilmente accettato di presentare anche qui da noi alcune sue letture romance preferite fra le quali soprattutto libri di genere YA (Young Adult) e Chick-Lit.
Lasciamo a lei la parola:
Riflessi di un pomeriggio d’inverno ( A Certain Slant of Light, 2005) di Laura WhitcombEd. Italiana: Sperling & Kupfer
GIUDIZIO:
Questo libro mi è stato regalato da un’amica tanto tempo fa ma per molti mesi è rimasto a prendere la polvere sullo scaffale , spesso ho dei pregiudizi, con questo bellissimo romanzo ho imparato che posso amare anche storie che parlano di fantasmi.
LA TRAMA
Cover dell'edizone inglese
Helen vaga sulla Terra da più di un secolo, esistendo grazie alla vicinanza di ignari umani: è uno spirito, e cerca di lenire l’inquietudine che la tormenta a causa di qualcosa accaduto in un passato ormai lontano. Mentre si trova in una cittadina della provincia americana, nella classe del professor Brown, Helen scopre che James, un’entità ultraterrena e inquieta come lei, si è impossessato del corpo di uno studente, Billy Blake, che si era trovato in bilico tra la vita e la morte. Lo sguardo del ragazzo incontra gli occhi di Helen, segue i suoi movimenti, indugia sul suo volto. E così, solo per James, per la prima volta dopo un tempo infinito lei non è più invisibile. In preda a un’emozione esaltante, comprende che la sua esistenza sta per cambiare. Non le sembra vero di poter finalmente parlare con qualcuno che riesce a vederla e sentirla, e tra i due si accende un’irresistibile attrazione. Ma Helen vuole anche ricominciare a sentire profumi, sapori, insomma, quelle sensazioni umane che le mancano terribilmente. E, soprattutto, si strugge dal desiderio di poter toccare James. Per farlo, c’è un unico modo: deve trovare un corpo in cui abitare, proprio come è successo al suo amato.
Quando ho letto questa trama ho pensato “non è il libro che fa per me”, è però vero che le trame più assurde possono trasformarsi in storie meravigliose, Riflessi di un pomeriggio d’inverno non è un romance, non è un fantasy...è una storia d’amore per tutte le età.
La prosa di Laura Whitcomb ha qualcosa di speciale, questo libro mi ha preso fin dalla prima pagina, semplice, affascinante, una di quelle narrazioni malinconiche e intense, mi ha emotivamente coinvolto.
I personaggi sono sfumati, senza consistenza, accade poco o nulla, eppure si provano tantissime emozioni.
Quando Hellen e James si innamorano, il desiderio è palbabile, l’attrazione è fisica e spirituale (sono fantasmi) e la loro felicità contagiosa.
I due sono disposti a tutto pur di sentirsi vicini e quando James trova il modo di impossessarsi di un corpo abbandonato dall’anima anche Hellen si impossessa di un' “ospite”, Jenny, si trova così a doversi adeguare alle regole rigidissime ispirate dal credo religioso dei suoi nuovi genitori, presto si sente intrappolata. La descrizione è così efficace che davvero manca l’aria.
Whitcomb è bravissima a rendere l’entusiasmo per la vita di Hellen e James e il logoramento interiore di Billy e Jenny (i due “ospiti”), due adolescenti senza speranza che appartengono a contesti sociali completamente diversi.
Ci sono moltissime referenze letterarie: Coleridge, Shakespeare, Dickens e soprattutto Emily Dickinson la cui poesia “Why Do They Shut Me Out of Heaven?” è citata nel libro:
Why do they shut me out of heaven?
Did I sing too loud?
But I can say a little minor
Timid as a bird.
Wouldn’t the angels try me
Just once more,
Just see if I troubled them
But don’t shut the door.
Oh, if I were the gentleman
In the white robe
And they were the little hand that knocked
Could I forbid?
Perché mi lasciano fuori dal Cielo?
Cantavo troppo forte?
Ma posso ripetere un po' in "minore"
Timida come un Uccello!
Volessero gli Angeli mettermi alla prova -
Soltanto una volta ancora,
Vedi solo se li ho disturbati
Ma non chiudere la porta!
Oh, se io fossi il Signore
Nella "Bianca Veste"
E loro fossero la piccola Mano che bussa
Potrei - io - vietare?
Non è una delle più belle poesie mai scritte?
Arianna
Avete letto questo libro? Vi intriga questa trama così particolare con questo tipo di protagonisti sui generis? Lasciate un commento.