Magazine Cultura
C’è chi scrive per hobby o per riempirsi le giornate. Altri lo fanno per dimenticare o al contrario, rendere eterno un momento vissuto, sognato, desiderato. Alcuni, non ne possono fare a meno, ne sentono il bisogno urgente. E conosco chi si siede al pc a battere e ribattere sulla tastiera, solo per soddisfare la propria vanità, pubblicando a più non posso pur di vedere i propri testi varcare dei confini immaginari. Ammiro poi chi riesce a essere creativo e disciplinato. Prefissarsi un obbiettivo da raggiungere entro un termine e riuscirci, non è da tutti. Anche metterci il cuore e l’anima nelle proprie opere non è semplice e richiede alle volte degli sforzi enormi. Perché vivere ogni scena, ogni passaggio, ogni parola come se stesse realmente accadendo, grottescamente rischia di far perdere allo scrittore il contatto con la realtà.Mi chiedo: “Ma il lettore, le percepisce queste differenze? Riesce a capire se ci abbiamo messo il cuore o se abbiamo scritto solo per soddisfare il nostro ego?”Io dico di sì! E secondo me, scrive bene chi riesce a trovare un giusto equilibrio tra tutti questi fattori.
Non scrivere né per te né per gli altri, né per l'oggi né per il domani, né per il guadagno né per la gloria: insegui il tuo piccolo assoluto.Mario Andrea Rigoni, Variazioni sull'impossibile, 1993