Magazine Diario personale

Riflessioni in pigiama.

Da Gattolona1964

Dolcissimi lettori e lettrici del nostro beneamato, la nevicata abbondante e soffice di stamane mi induce a fermarmi un attimo e a staccarmi dalla frenesia che mi è consona. Vorrei cogliere ciò che il cuore e la mente mi stanno per suggerire,ancora in pigiama morbido di flanella, con la tazza dell’inseparabile caffè nella mano, mi accingo a sedermi al mio computer. Tutti dormono ancora,la casa è silenziosamente dolce e ancora più accogliente,io ho voglia di scrivermi una lettera. Di quelle lettere su carta rosa e profumata magari con uno spruzzo di Mitsouko di Guerlain, poi vorrei spedirmela, con tanto di francobollo da 200 lire e un grande sigillo di ceralacca rossa. Dato il periodo Natalizio,penso che il rosso sia molto adatto. Quando la riceverò,inforcando gli indispensabili occhiali, comincerò a leggerla con curiosità e mettendomi comoda sul mio divano rosso, cercherò tra una fetta di torta e un sorso di caffè, di capire che cosa ho voluto scrivermi. La prima frase è scontatissima: sono i soliti retorici, stupidi e fotocopiati auguri di un buon natale e di un felice anno nuovo. Poi leggo un lunga lista di buoni propositi, che mi impongo di eseguire nell’anno nuovo, ben sapendo che non ne riuscirò a mantenere nemmeno la metà. Leggo anche che non sono stata umile, attenta ad amare gli altri e a rispettarli come meritano,non sono stata tollerante, ho giudicato troppo in fretta. Qualche volta ho perso per la strada affetti veri e sinceri, che per colpa del mio solito istinto ho scacciato in malo modo dalla mia vita. Li ritroverò nell’anno Nuovo? Avranno loro stessi la bontà e la comprensione necessarie per potersi a me riavvicinare e parlare insieme del perché dei miei comportamenti? Continuo a leggere, gli occhiali mi si stanno appannando, mentre leggo che sono anche stata offesa ed umiliata. Sono molto credulona, a volte sciocca, mentre mi risuonano nelle orecchie le sagge parole dei genitori “sembrare e non essere è come filare e non tessere”.Arrivo alle ultime righe, finalmente sorrido nel leggere che ho dato tanto amore ai miei figli, a mio marito.Ho pensato spesso al mio caro papà che non c’è più da sei Natali, alla mamma che è sola in Casa di Riposo. Nelle ultimissime righe dove nel contempo gli occhiali sono bagnati di lacrime e devo asciugarli, se voglio ultimare la lettura, leggo che non sono riuscita a mantenere il fioretto di non fare e ricevere pensierini. Mi sgrido da sola ma è per me irresistibile scegliere con cura, impacchettare e donare ad ognuna delle persone (in verità molto poche) più care, un pezzettino di me, soprattutto a Natale. O meglio, ogni volta io ne senta la necessità. Non importa se qualche amica o amico mi regalano qualcosa di riciclato, o peggio di usato. Non mi aspetto niente,anzi condivido il riciclo, però ci vuole buon gusto e delicatezza in certe situazioni! Arrivando all’ultima parte della lettera, noto con gioia che ci avevo già pensato: ho scritto di riciclare per l’anno nuovo,la gioia, il perdono,l’amore vero,l’ umiltà, la tolleranza, la sincerità, i sorrisi e poi di impacchettarli tutti insieme con un enorme fiocco colorato. E questo sarà il regalo che farò ad ognuno di Voi in questo difficile e Natale d’austerity!
Fabiana.



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