Quella volta, alle superiori, ho fatto proprio bene a essere diligente a dattilografia: questo mi permette di poter scrivere a computer anche senza vedere la tastiera, vista la posizione orizzontale cui sono costretta per una perfida lombalgia…
Ho appena iniziato a leggere LA CASA A NORD-EST di Sergio Maldini. Riporto qui alcune sue riflessioni sugli scrittori e sulla letteratura:
Ma cosa è poi uno scrittore? (…) un genio, un demiurgo, un essere spaurito… un uomo che propone eternamente a se stesso una disperata penuria di spiegazioni… o forse chi si serve della letteratura per ingannare il prossimo e dissimulare la propria arroganza? Timido e luciferino insieme, lo scrittore non era forse un personaggio antiquato?
Da quando era ragazzo aveva portato il pugnale della letteratura conficcato nel petto, e adesso finalmente se lo toglieva. Dio solo sa quante sofferenze quel pugnale gli aveva dato. Il malumore assurdo allorché Grimaldi (proprio lui) gli scartava un testo, tutto sommato abbastanza civile… Lo sguardo implacabile sulle cose all’unico scopo di ricordarle, e quindi descriverle; pensare a priori che ogni emozione restava un’emozione anemica se non trasferita in un romanzo; essere il caparbio testimone di se stesso, proprio quando questa sorveglianza sentimentale non contava più, ed egli si ritrovava fra le mani un mestiere scaduto (…)