Erano presenti, con il segretario del Circolo Giuseppe Santagata e i membri della direzione, il segretario provinciale Enrico Flamini e il segretario regionale Luciano Della Vecchia.L’analisi della situazione ha evidenziato paradossali risvolti se solo nel mese di maggio 2014 l’Amministrazione Comunale di Bevagna profilava un risanamento dei conti pubblici, riequilibrando i residui e garantendo un piano straordinario di investimenti, ma soprattutto stimando la Tasi, la Tassa sui Servizi Indivisibili, vicino all’1%, uno dei pochi comuni a prospettarne un livello cosi basso, venendo dagli uffici regionali indicato quale comune virtuoso. E’ sopraggiunta nel frattempo la “stangata” del governo Nazionale tagliando sulla spesa corrente per 450.000 euro, mettendo cosi a rischio servizi, sostegno sociale e sovvenzioni alle associazioni, alcune di queste trainanti per l’economia territoriale.
A questo proposito è utile sottolineare quanto sia errata la cieca attribuzione del debito comunale alla gestione della precedente amministrazione. Gli esercizi di bilancio, dal 2011 e quindi dal governo Monti, sono talmente mutati e diventati finanziariamente pesanti che è impossibile una analisi oggettiva e inutile e completamente sbagliata la relazione e quindi il conseguente esercizio di scarico delle responsabilità.
Non è un mistero che questi ultimi tagli servano a riequilibrare i gettiti imposti dalla Banca Centrale Europea, dalle politiche di Fiscal Compact imposteci dall’Europa e soprattutto a coprire il bonus di 80 euro per i redditi sotto 1500 euro, da una parte 80 euro, per pochi tra l’altro, per agevolare e far ripartire l’economia e dall’altra una aumento delle imposte e l’annullamento quasi totale dei servizi. Questa è la politica economica del Governo Renzi, a “sostegno” delle famiglie e dei lavoratori.
In questa situazione, riteniamo sbagliata la posizione del Partito Democratico di Bevagna che addirittura auspica un commissariamento del Comune, probabilmente solo per poter avvantaggiare personalistici interessi, ma soprattutto intessendo i proclami sulle proprie bacheche di populismo berlusconiano all’ultimo grido e una povertà culturale che denota oramai il senso politico di un partito fuori dalle linee della sinistra e preda solo di smanie di potere ad ogni livello istituzionale.
Il paventato commissariamento comunale sortirebbe effetti a catena. A discapito di una ricercata e rinnovata pseudo verginità del Partito Democratico locale, che ricordiamo costretto dal voto popolare e dai suoi individualismi a 10 anni di opposizione in seno al Consiglio Comunale di Bevagna, ci sarebbero gravi ripercussioni e rischi. Se da una parte il Commissario, che costerebbe alle casse comunali lo stipendio di un funzionario statale di primo livello e quindi più del totale ammontare dei rimborsi degli Amministratori che tra l’altro se li sono tagliati già del 50%, avrebbe si gli strumenti per chiudere il bilancio, ma dall’altra si prospetterebbe uno smisurato aumento delle imposte comunali, il taglio pressoché drastico di tutti i servizi ritenuti non essenziali, praticamente tutti, mense e trasporto compresi, e di tutti i contributi alle associazioni. Una politica che non guarderebbe in faccia a nessuno ma solo al risanamento tecnicistico dei conti. E’ giusto pertanto far sapere che oramai le Amministrazioni Comunali, svuotate praticamente da ogni capacità decisionale, sono diventate mere istituzioni di raccolta fondi per il governo, esattori delle tasse che ci mettono la faccia nei confronti dei cittadini, salvando quella dei politici e funzionari di governo e dei politici europei, sempre meno attenti ai bisogni della gente.
Ma il nodo centrale dei proclami del PD locale riguarda senza ombra di dubbio l’arresto incondizionato dell’approvazione del piano regolatore e della conseguente locazione del polo scolastico. L’attendismo e le titubanze reiterate del Partito Democratico di questi ultimi tre anni e adesso il paventato commissariamento del comune servono solo a quello, a fermare definitivamente l’idea di un territorio conservato e mantenuto nel rispetto dell’uomo, dell’ambiente e del paesaggio. E’questo il nodo cruciale. Da tempo.
Noi crediamo invece che quest’amministrazione debba continuare con il suo progetto. Le esigenze primarie e improrogabili sono quelle di chiudere il bilancio cercando il mantenimento dei servizi essenziali ed importanti per il cittadino e garantendo le sovvenzioni, per quanto possibile, alle associazioni fondamentali per l’economia del territorio e di portare a termine in questo ultimi due anni il definitivo piano strutturale del piano regolatore. Sarà per questo necessario organizzare al più presto assemblee e dibattiti partecipativi per delinearne il prima possibile le linee guida.
Esprimiamo al nostro vice sindaco e assessore all’Urbanistica Ing. Mirco Ronci l’estrema soddisfazione per l’approvazione in Consiglio Comunale del documento programmatico del piano regolatore generale, primo passo verso la definizione di territorio che Rifondazione Comunista, con i propri amministratori negli ultimi dieci anni, sta portando avanti con coraggio e lungimiranza e dando pieno appoggio politico ai nostri amministratori.
Il Partito di Rifondazione Comunista, protagonista della vittoria di questa amministrazione, inizierà a breve un percorso di dibattiti e assemblee con lo scopo di informare la popolazione delle proprie posizioni politiche riguardanti il bilancio, il Piano Regolatore, il Polo Scolastico e le altre politiche inerenti l’economia comunale per frenare e smentire categoricamente, con i dati, le idee di sviluppo cementizio e chiarire la nostra progettualità sociale ed economica di tutto il territorio.
Il circolo di rifondazione comunista Oberdan Bruni di Bevagna
Il segretario Giuseppe Santagata