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Rifondazione smaschera la seconda bufala dell’Aato e insiste nella richiesta di dimissioni di Salini, Bordi e Denti

Creato il 17 ottobre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Il giornale La Provincia ha anche fatto finta di non smentire i bizzarri pretesti di cui il Consiglio dell’Aato probabilmente è rimasto vittima, come il Comune di Cremona. Salini forse cerca ogni via possibile per indurre i suoi stelli compagni d’avventura del centrodestra a privatizzare l’acqua pubblica? Il cartaceo alla fine di un articolo che vale una via CrucisRifondazione smaschera la seconda bufala dell’Aato e insiste nella richiesta di dimissioni di Salini, Bordi e Denti spiega che i pochi Comuni in pre-infrazione rischiano multe solo nel 2015. Dunque c’è tutto il tempo per rimediare alla mancanza di un depuratore in quei centri abitati, che si faccia una società mista o una società pubblica. Allora perché, insiste Rifondazione, Salini con Bordi e Denti non danno le dimissioni? Perché il Pd si limita a contestare un banale vizio di forma? Stiamo scherzando?

In merito all’articolo riportante le dichiarazioni di Scaravaggi e pubblicato da Provincia in data odierna, precisiamo che:

1) I comuni (o gli agglomerati superiori ai 2.000 abitanti) che attendono la sentenza dell'avvocatura europea (che pare sia attesa a giorni e che deciderà l'entità della multa da pagare entro il 31/12, e cioè proprio la fattispecie citata dal trio Salini, Bordi, Denti), sono 36 ed in questi non compaiono comuni della provincia di Cremona; non è a noi che risulta ma il dato e direttamente desumibile dal sito della Regione. 
2) è vero che esistono comuni della provincia di Cremona (che sono quelli citati nell’articolo) in stato di pre-infrazione, o meglio di "pre-contenzioso", per i quali, come sostiene Scaravaggi, è stata aperta una procedura di infrazione. Ma non rientrano comunque nella fattispecie citata dal "trio". L’esperienza insegna che tra il pre-contenzioso e la comminazione della sanzione potrebbero occorrere uno o due anni ancora. Del resto lo stesso articolo lo conferma; le sanzioni per questi Comuni scatterebbero solo dopo il 31 dicembre 2015 e cioè dopo il termine ultimo previsto per l’esecuzione dei lavori. 
3) in ogni caso è quindi acclarato che "l'emergenza" citata dal trio:
-   non c'è, e quindi è una bufala bella e buona (raccontata volutamente o per, come dire, negligenza non fa alcuna differenza);
-   anche qualora l'emergenza ci fosse stata sarebbe stato sufficiente, come memoria difensiva, presentare uno stralcio del Piano d'Ambito contenente gli interventi programmati solo per quegli agglomerati dichiarati dall'avvocatura non conformi alla direttiva europea, e non tutto il Piano d'Ambito come strumentalmente fatto;
-   last but non least: anche in caso di interventi urgenti non sta scritto da nessuna parte che questi possano essere sostenuti solo grazie al contributo di un socio privato, anche perché non sarebbe comunque possibile. Infatti per arrivare all'assegnazione di una procedura ad evidenza pubblica di queste dimensioni occorrono, ad andare bene, dai 6 ai 9 mesi. Quindi l'eventuale socio privato si troverebbe già la pappa pronta, e cioè i problemi legati all'emergenza comunque risolti con fondi pubblici. E magari è proprio questa la motivazione che sta dietro a tutta la faccenda, e cioè levare le castagne dal fuoco al futuribile socio privato per rendere più “appetibile” la sua messa sul mercato. Del resto nella patria del “privatizzare i profitti e pubblicizzare le perdite” non sarebbe una novità.

Quindi insistiamo nella richiesta di dimissioni, che trovino un’altra “scusa”, magari più “difendibile”, per giustificare il golpe della settimana scorsa. 
Concludiamo con una riflessione: ci vorrebbe ben altro che “un ricorso al TAR per vizio di forma” per sconfiggerli….

Circolo Rosa Luxemburg

PRC Cremona


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