Le illusioni di Marta
“Noi siamo preoccupati non di Margaret Thatcher, siamo preoccupati di Marta, 28 anni, che non ha la possibilità di avere il diritto alla maternità. Lei sta aspettando un bambino ma, a differenza delle sue amiche, che sono dipendenti pubbliche, non ha nessuna garanzia, perché in questi anni si è fatto cittadini di serie A e di serie B“ (Matteo Renzi sul futuro Job Act)
La solita storia che siccome le nuove economie hanno un costo del lavoro bassissimo noi dobbiamo diminuire i diritti per poter rimanere competitivi. In genere la si collega alla teoria che il welfare europeo è oramai insostenibile e quindi va ripensato.
Consentire il demansionamento senza possibilità di ribattere, poter licenziare arbitrariamente e quindi anche chi si oppone ad una determinata linea aziendale, limitare i diritti ai rol, alle ferie, alle malattie. Ecco le novità per rimanere competitivi. Alcuni di questi provvedimenti già sono stati varati negli ultimi anni. Ad esempio ora al terzo evento di malattia nel corso di un anno non si è più coperti da INPS ma viene decurtato il salario oppure per i nuovi assunti vige la metà dei rol (permessi) rispetto agli altri dipendenti, per i primi anni. Piccoli provvedimenti passati sotto silenzio che limano già da ora al ribasso quei diritti che hanno permesso di poter vivere dignitosamente.
E sapete qual è la risposta? Che questi sono privilegi di pochi mentre la povera ‘Marta’ non ha nulla. E quindi invece di dare a Marta ciò che hanno più del 60%dei lavoratori , tolgono a quest’ultimi qualcosa per dare le briciole a Marta.
Ma la cosa più triste è che Marta ci crede davvero. Pensa davvero sia giusto tutto ciò. Che la colpa sia dei privilegiati che hanno una tutela in più e non di chi piano piano sta togliendo tutele a tutti spacciandolo per equità.
È il liberismo, il capitalismo selvaggio, quello che ha creato i grandi imperi economici ma che ha anche distribuito povertà. Gli indicatori parlano chiaro, il divario tra ricchi e poveri si va acuendo da anni, nei paesi occidentali. È da pazzi quindi pensare che riforme al ribasso sui diritti sociali possano produrre una inversione di tendenza.
I governanti lo sanno. I gruppi economici pure. Ma Marta ancora non lo ha capito oppure per interessi politici fa finta di non capire.