Magazine Viaggi

Rifugi in Alto Adige: una storia di passione e di montagne

Creato il 05 novembre 2015 da Nonsoloturisti @viaggiatori

L' Alto Adige è uno di quei posti nel mondo in cui le tecnologie alpine hanno la possibilità di crescere e consolidarsi come pochi altri, poiché il 60 per cento del territorio si trova al di sopra dei 1600 metri d'altitudine. La capacità di trovare soluzioni ad un adeguamento estremo in zone impervie si può ritrovare nell' architettura contadina, adeguatasi nei secoli al clima spesso rigido e al paesaggio da esso influenzato. I pionieri degli impianti a fune hanno portato in colle i primi ospiti agli inizi del Novecento. La prima funivia risale al 1908 e collegava Bolzano al Colle.

Rifugi in Alto Adige: una storia di passione e di montagne

"Nostro padre Gianni faceva il militare a Merano, durante una licenza arrivò in Val Gardena e se ne innamorò..." Inizia così la storia della famiglia Marzola e del suo forte legame con la montagna. Il 17 febbraio 1955 viene da loro aperto il Rifugio Comici sopra Plan de Gralba, oggi una meta imperdibile per chi ama il connubio "sci e alta gastronomia". Per raggiungerlo, all'inizio, i primi impianti erano gli skilift, poi si aggiunse la funivia e man mano sono subentrate le seggiovie.

Rifugi in Alto Adige: una storia di passione e di montagne

Al Piz Sella si continua ad investire con la seggiovia Comici II, che dal rifugio conduce a monte della funivia. All'inizio degli anni Ottanta dalla città di Bressanone arrivò a Gianni Marzola la richiesta di rilevare gli impianti della Plose che rischiavano di chiudere. Una nuova sfida che l'imprenditore di origini milanesi, ma ormai altoatesino, colse subito, cominciando a modernizzare le infrastrutture ormai obsolete e così per l'inverno 2016-2017 è prevista la sostituzione delle seggiovie Pfannspitze con una cabinovia.

Ma il nome di Marzola è inscindibilmente legato a una delle idee più innovative dell'ultimo secolo: il Dolomiti Superski. Nel 1974 egli ha fondato il consorzio che comprendeva allora sei comprensori sciistici e che oggi è il più grande carosello sciistico al mondo con ben 12 zone sciistiche tra Alto Adige, Trentino e Veneto, e 1200 chilometri di piste.

Rifugi in Alto Adige: una storia di passione e di montagne

Oggi il patron del Piz sella è Igor Marzola, ma la sua passione è Il Comici con la stube " Mucca blu" e l'avveniristico reparto "bagni", mentre suo fratello Alessandro gestisce la Plose, una montagna adatta a non sciatori con il percorso Woody Walk e la pista da slittino Rudy Run. Chi scia invece ha a disposizione la famosa Trametsch, la pista più lunga dell'Alto Adige, oltre a tutto il comprensorio con 40 chilometri di piste.

All'arrivo della cabinovia ad accogliere il visitatore c'è il grande terrazzo panoramico Valcroce, e il ristorante con vista incantevole su Bressanone. "Un posto che mio padre avrebbe sempre voluto", luoghi incantevoli da scoprire per immergersi in scenari "semplicemente" fiabeschi.

Rifugi in Alto Adige: una storia di passione e di montagne

Alto AdigedolomitimontagnarifugiSciSudtirol

A proposito dell'autore

Rifugi in Alto Adige: una storia di passione e di montagne

Post correlati

  • Rifugi in Alto Adige: una storia di passione e di montagne
  • Rifugi in Alto Adige: una storia di passione e di montagne

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :