Un week end in cui ho avuto modo di provare due nuove ricette, alla faccia di chi si sta mettendo a dieta per l’estate, ovunque mi giri c’e’ qualcuno che ha un foglio con una dieta scritta, e ancora non si vuol capire che non serve a nulla se non si fa del sano movimento, poi sempre tutti imbronciati, che tristezza.
Sabato ho cucinato:Rigatoni Ceci e funghi porcini con tocchetti di prosciutto crudo di Parma.
Accostamento che mi sembrava azzardato, ma la croccantezza dei ceci con il loro sapore non invasivo, contro la tenerezza e il gusto deciso dei funghi hanno rappresentato una bella sorpresa. Gusto accattivante e i tocchetti di prosciutto donavano quella punta di salinita’ molto buona al palato.
Nulla di che per la preparazione, un soffritto di cipolla, i ceci scottati in padella con aggiunta di vino e brodo vegetale, l’aggiunta dei funghi e del prosciutto.
A cottura aggiunta di prezzemolo in abbondanza, un filo d’olio a crudo, un po’ di pepe e buon appetito.
Il tutto accompagnato da un Costa d’Amalfi – Furore rosso, dal sapore asciutto e tannico.
La ricetta che ho invece preparato domenica era piu’ semplice, ma altrettanto saporita: Penne ricotta e carciofi.
Anche questa rubata da una rivista letta al volo, caratterizzata dalla cottura dei carciofi con aglio e cipolla, e dallo sciogliere la ricotta di cestino nella stessa padella fino a raggiungere la consistenza di una panna. Una spruzzata di prezzemolo e pepe e anche in questo caso: Buon appetito.
In questo caso il vino che accompagna il piatto e’ un Fiano di Avellino DOCG delle Cantine di marzo, utilizzato anche per scottare i carciofi, perche’ come dice il mio mentore Rugiati, il vino da utilizzare in cucina deve essere pari a quello da bere, diffidate quindi dai vini da tavola per cucinare.
Dal sito del produttore: Il vino è giallo chiaro con riflessi che tendono al verde pallido. Al naso offre una struttura aromatica che inizia con note distinte di pera che evolve verso note di banana e frutta esotica. In finale si nota un bouquet di fiori bianchi soprattutto gelsomino e mughetto. In bocca, un gusto iniziale di mandorla cede alla natura floreale del vino. L’aroma di fiori bianchi avvolge il palato lasciando un senso di freschezza e un sapore di limo con note di fiori selvatici.
Massi