Lo raccontò anni dopo e mentre lo diceva gli occhi le brillavano di fierezza.”Il miglior pubblico che abbia mai avuto non mi ha mai applaudito” … Né avrebbe potuto farlo perché sarebbe stato troppo pericoloso… Le recite avvenivano di
nascosto, in uno scantinato di Harnhem …e servivano a raccogliere fondi per la resistenza, nell’Olanda occupata della seconda guerra mondiale. Audrey, ancora una ragazzina, in quegli spettacoli ballava… era brava e e le piaceva tantissimo, così appena arrivata a Londra nel 1948 cominciò subito a sognare il Royal Ballet, ma la sua insegnante, con una bella doccia fredda le disse che era troppo alta per fare la ballerina classica e anche troppo magra… non si era più ripresa dalla fame dell’ultimo anno di guerra con la carestia e le requisizioni dei tedeschi…... Aveva cominciato a fare l’attrice, quasi per ripiego, ma quando Colette la vide passare nella hall di un albergo a Montecarlo , con quegli occhi sgranati e il sorriso disarmante la spedì a fare Gigi, a Broadway. William Wiler, appena fatto il provino capì subito che aveva trovato l’interprete di “Vacanze Romane”, ma chi si rese conto immediatamente che quella ragazza era una star di prima grandezza fu Gregory Peck… Dopo pochi giorni che giravano chiamò il suo agente ” Questa ragazza di sicuro vincerà l’Oscar e quando accadrà non voglio essere ridicolo col mio nome in grande nei titoli del film e il suo piccolo piccolo. Perciò fa in modo che abbiano lo stesso risalto…” Per molto tempo dissero anche che durante il film Gregory Peck si fosse innamorato di lei… Dopo, il clima affiatato, spensierato e amichevole del set di “Vacanze Romane,” Audrey Hepburn non lo ritrovò più! “Sabrina” fu addirittura uno shoc… Hunphrey Bogart, troppo anziano nella parte del suo innamorato, arrivava sempre ubriaco sul set e se la prendeva con tutti… Lei poi si era innamorata di William Holden che era sposato… E la produzione proibiva le relazioni sentimentali sul set. Nonostante tutto Sabrina fu un enorme successo, anche se a rivederlo oggi si salva ben poco… Così smielato e scontato… ma lei era brava e i vestiti che si era scelta da sola da Ghivency sancirono per sempre lo stile Hepburn… Fatto di abiti semplici e di accessori unici, fantasiosi e a volte dirompenti… Una classe che poche volte si era vista… forse perché lei ce l’aveva nel sangue, ereditata dai suoi nobili antenati… Pare che fra essi ci fosse pure il Re d’Inghilterra Edoardo III…Il matrimonio con Mel Ferrer durò a lungo ma non fu felice e le scelte professionali che lui le imponeva… Tutte sbagliate… Se non fosse stata così brava e così amata fra “Ondine” e “Verdi Dimore” l’avrebbe rovinata. Per fortuna che l’aspettavano altri film di successo senza Ferrer… fino a ”Colazione da Tiffany,” una pietra miliare per Hollywood, una consacrazione per lei. Ovviamente non è più la storia forte e decisamente equivoca che aveva scritto Truman Capote… Hollywood all’epoca non se lo poteva permettere, ma c’è la magia di Holly Golightly, un’icona di stile senza tempo, ragazza nevrotica e insicura, forse datata, ma pur sempre contemporanea in tutti i decenni a venire, dove sempre più forte si avvertiva lo smarrimento e la ricerca di un’identità.
Anche Audrey con il successo intatto e qualche film buono come “Storia di una monaca” o “My fair Lady”, seguitava tuttavia a cercare la sua identità… con i figli tanto desiderati che tardarono a venire e quel matrimonio che non andava. Si disse che lui le aveva consentito anche di avere altri uomini, purché la cosa fosse discreta. La nascita di Sean nel 1960 non servì a rinsaldare il matrimonio … solo a trascinarlo finché nel 1967 ci fu la rottura definitiva… Lui non aveva tollerato che si fosse risaputa in giro la relazione con Albert Finney. Per lei si aprì un periodo durissimo e la sua salute cominciò a vacillare. Pesava 36 chili e fumava anche tre pacchetti di sigarette al giorno. Probabilmente si
salvò venendo in Italia dove aveva conservato tante amicizie e dove alla fine conobbe Andrea Dotti, un medico. Lui veniva da un altro ambiente e per qualche anno riuscì a farle dimenticare i lati oscuri della sua vita. Lei si dimenticò il cinema e sembrava felice. Era orgogliosa della sua famiglia e dei suoi figli a cui si dedicava con tutta se stessa. Poi lui cominciò a cercare altre donne mentre su di lei cominciavano ad apparire i primi segni dell’età. Se ne andò quando Luca, il secondo figlio, era già adolescente per non fargli provare il dolore della sua prima infanzia, col padre sparito quando lei aveva appena 5 anni.Alla fine quello che non le aveva dato il successo planetario né la sua eccezionale bellezza, di cui non si era mai resa ben conto, quello che non erano riusciti a dargli gli uomini lo trovò nella sua grande, profonda umanità. Fu l’amore per i bambini, gli ultimi, quelli abbandonati, quelli che nascevano e crescevano in mezzo alle guerre e non avevano da mangiare… Spesso gli ricordavano la sua infanzia.. la sua terribile guerra e la mancanza di cibo…
E finalmente, di tutta quella fama e di quell’immagine che resisteva al tempo, ora sapeva cosa farne… Lei era sempre Audrey Hepburn e riusciva a imporsi con i signori della Terra perché donassero, perché non dimenticassero, perché finanziassero gli aiuti alle popolazioni più tragiche. Come ambasciatrice Unicef aveva accesso all’Onu e viaggiava senza mai stancarsi a portare aiuto, presenza, amore…Vietnam, Equador, Bangladesh, Sudan, Etiopia… in Somalia vide il massimo dell’orrore… C’erano solo tombe e sepolture, non si vedeva altro dopo decenni di guerra civile… Lei non si lamentava e aveva sempre un sorriso per tutti e un bambino in braccio…
Nonostante il dolore per quello che vedeva quegli anni della vita di Audrey furono per lei meravigliosi, ma dopo cinque anni dovette interrompersi. Stava così male che non poté tornare a casa in Svizzera a Tolochenaz , con un aereo di linea. Il suo grande amico di tutta la vita Hubert de Givency la mandò a prendere con il suo aereo privato e lo riempì di fiori… Per lei…
I figli Luca e Sean, con gli occhi che brillano quando ne parlano, hanno voluto portare avanti il suo lavoro e hanno fondato oltre all’”Audrey Hepburn children’s Fund” , il “Club degli Amici di Audrey” che seguita ad aiutare i bambini e l’Unicef e mentre in tutto il mondo si festeggiavano i 50 anni di “Colazione da Tiffany”, Sean Hepburn Ferrer ha detto commosso ”Mia madre ha avuto una maturità dorata”.Per tutta la vita Audrey Hepburn ha sempre mangiato poco, cereali e uova a colazione, insalata e formaggio a pranzo, proteine e verdura la sera. Detestava gli sprechi perché dopo la fame del tempo di guerra le era rimasta una forma di religioso rispetto per il cibo. Ma tutti gli anni passati in Italia… le avevano fatto apprezzare la buona cucina e allora, quando, saltuariamente cedeva… era per un bel patto di pastasciutta! Ed è in ricordo delle sue ”Vacanze Romane” che abbiamo scelto questo gioioso e colorato piatto primaverile..
RIGATONI CON LE ZUCCHINE
INGREDIENTI per 4 persone: 350 grammi di rigatoni, 8 zucchine medio grandi, 1/2 bustina di zafferano, 2 scalogni, sale e pepe a piacere,2 cucchiai di olio extra vergine di oliva, qualche foglia di menta.
PREPARAZIONE: tagliate via la base dura delle zucchine e il fiore sulla sommità, poi lavatele, asciugatele e tagliatele a listarelle. Pulite gli scalogni eliminando la parte piu dura e più verde del gambo, tritateli finemente e fateli dorare in padella con l’olio extra vergine di oliva, poi aggiungete le zucchine, le foglie di menta e cuocetele per qualche minuto a fuoco medio, poi abbassate la fiamma, aggiungete sale e pepe e continuate la cottura per circa 20 minuti. Aggiungete lo zafferano sciolto in poca acqua e mettete a cuocere i rigatoni in una pentola di acqua bollente, scolandoli quando sono ancora al dente. Gettateli nella padella delle zucchine e fateli insaporire qualche minuto a fuoco medio, prima di servire.