Rigettata l'applicazione dell'art.18

E' di questi giorni un'importante sentenza che ha rigettato, in uno specifico caso, l'applicazione dell'articolo 18.
La sezione Lavoro della Suprema Corte di Cassazione con sentenza n.10550/13 ha decretatato che le modifiche apportate all'art.18 dalla Riforma Fornero, non si applicano ai processi in corso.
La causa riguardava un dipendente Telecom, che aveva presentato ricorso contro il licenziamento per giusta causa irrogato dall'azienda.
Il ricorso era stato accolto in prima istanza e la sentenza era stata confermata  in appello.
L'azienda, a questo punto, aveva chiesto l'applicazione del regime previsto, nel nuovo art.18,  in caso di licenziamento illeggittimo e cioè il pagamento di un risarcimento massimo di 24 mensilità piuttosto che il reintegro.
La Suprema Corte ha invece disposto per il reintegro del dipendente, motivando la decisione con l'affermzione che, con la legge, è stata introdotta una nuova, complessa e articolata disciplina dei licenziamenti in virtù della quale le sanzioni irrogabili, nel caso di licenziamento illegittimo, non sono compatibili con il giudizio di legittimità deputato alla Cassazione, ma anche il rinvio al giudice di merito risulterebbe in contrasto con il principio della ragionevole durata del processo e con l’articolo 111 della Costituzione e con la Convenzione Europea sui diritti dell’uomo.