Quello che ci aveva fatto innamorare dei The Flight of Sleipnir ai tempi di Lore era il magico equilibrio tra riffing sabbathiano e suggestioni folk/black inserite in un immaginario mitologico norreno. Il loro insistere sempre di più sulla componente, diciamo, cascadica li ha resi progressivamente meno interessanti, per quanto abbiano continuato a sfornare lavori ispiratissimi. Nonostante la recente legalizzazione della cannabis a scopo ricreativo nel loro Colorado, nella prima anticipazione da V., fuori su Napalm il 24 novembre, la vena stoner/doom, che su Saga era ancora presente sullo sfondo, sembra essere totalmente svanita ma, se tutto l’album suonerà così, la scelta di saltare totalmente il fosso senza fare manco più lo sforzo di camminare sul filo, al quinto disco, potrebbe anche rivelarsi quella giusta. Perché questa Gullveig è veramente bella: