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Rilettura dell’iscrizione punica di Sant'Elia (Erice CIS I 140)
Creato il 22 dicembre 2013 da Pierluigimontalbanodi Roberto Casti
Oggi, riproponiamo l’iscrizione punica nota come iscrizione ‘di Sant’Elia’ o iscrizione ‘di Erice’ dedicata ad Ashtart di Erice (l’Afrodite dei Greci, la Venere Ericina dei romani ); L’iscrizione frammentaria (dim. cm.5,5x17x6) fu rinvenuta nel mese di marzo del 1870 da Filippo Nissardi c/o la Torre di Calamosca (ndr. Sella del Diavolo). III sec. a.C.. Cagliari Museo Archeologico Nazionale; inv. 21385.
Incuriosito dalla differente interpretazione della prima riga dell’iscrizione frammentaria c.d. di Erice dove il CIS legge: ad Ashtart di Erice altare di Bronzo...mentre Azzine Moamed Fantar dopo quasi un secolo legge: ad Astarte, madre, ho voluto riesaminare l’iscrizione esposta in vetrina al Museo Nazionale di Cagliari. Ebbene sia il riscontro autoptico che l’attenta osservazione dell’immagine digitalizzata m’inducono ad affermare con ragionevole certezza che là, dove lo studioso tunisino legge due lettere puniche (aleph e mem), vi sono incise tre lettere puniche e quelle lettere sono: aleph, resh e kaf ovvero ’RK. A rafforzare tale lettura vi è un ulteriore riscontro nella particolare forma a tratti rettilinei e spigoli netti dell’unica lettera M presente nella stessa riga di scrittura, ossia la prima lettera della terza parola della prima riga MZBḤ che nulla ha in comune con l'ipotetica lettera mem ipotizzata da Fantar. È pertanto assolutamente certa la lettura ottocentesca che leggeva una dedica ad Ashtart considerato che sono ben evidenti le tracce di tre lettere in sequenza ( aleph, res e kaf) e non due (aleph e mem) come asserisce Fantar.
La lettura dell’iscrizione di Philippe Berger ( CIS I 140 1883 pp.184-185):
L1 L’ŠTRT ’RK MZBḤ NḤ
L2 …….. N……. T…...ŠR….. LK
che così traduce: Astartae Erycinae altare ae[reum hoc quod vovit…]
Così scriveva M.A. Fantar dopo avere attentamente esaminato l’iscrizione di Erice al Museo di Cagliari (traduco in italiano):
“…Nel corso di un breve soggiorno a Cagliari, noi abbiamo potuto esaminare la pietra da molto vicino e ci è parso difficile seguire i nostri predecessori. Dopo le nostre osservazioni non si tratta di ’RK ma di ’M. Grazie ad un gioco di luci noi abbiamo potuto distinguere molto nettamente l’aleph e il mem. Questa non è, a nostro umile avviso, Ashtart di ’RK ma bisogna leggere Ashtart ’M. Il risultato della nostra lettura (è) che la dea Ashtart, così come Tanit, porta il titolo di Madre…”
Questa é la mia trascrizione e traduzione che corrisponde nella sostanza alla lettura di Philippe Berger a cui aggiungo le probabili lettere mancanti all’inizio della nostra iscrizione, peraltro presenti nell’iscrizione di Erice (CIS I 135) di Sicilia.
1 [LRBT] L‘ŠTRT ’RK MZBḤ N[ḤŠT]…
[Alla Signora], ad Ashtart di Erice, altare di br[onzo]…
Bibliografia:
G. Spano, Memoria sopra l’antica cattedrale di Ottana e Scoperte… Cagliari 1870 pp. 12-17;
Euting, Punische Steine, Serie VII Tomo. XVII, Caralitana 1^, 1871 (Euting legge e disegna ’RM) p. 31 tav. 37;
CIS I 140 pars I Tab. XXX, Paris 1883 pp. 184-185;
E. Pais, Bibliografia in BAS Anno I, serie seconda XI-XII, 1884 p.186;
G. Pesce, Sardegna Punica 1961 p.154 (Idem. Riediz. Ilisso, 2000, p.102);
M.G. Amadasi Guzzo IFPCO 1967, Sard 19 pp.99-100;
Mhmed Fantar, Récentes découvertes dans les domaines de l’archéologie et de l’épigraphie Puniques in BCTH neuve série 7, 1971[1972] pp. 256-258 fig. 17;
R. Zucca, Venus Erycina tra Sicilia, Africa e Sardegna in l’Africa romana VI 1989 pp. 771-779, spec pp. 774-776;
M.G. Amadasi Guzzo 1990 n. 6 p. 75; R. Zucca, Inscriptiones latinae liberae… in l’Africa romana XI 1996 p.1465 nota 182;
Corinne Bonnet, Astarté. Dossier documentaire et perspectives historiques 1996 p.109-110;
M.A. Ibba, Nota sulle testimonianze archeologiche, epigrafiche e agiografiche delle aree di culto di Karalì punica e di Carales romana, "Aristeo" 1, 2004, pp. 134-135 e nota 179;
S. Angiolillo-R. Sirigu 2009, Astarte /Venere Ericina a Cagliari. Status quaestionis e notizia preliminare della campagna di scavo 2008 sul Capo Sant'Elia, in Studi Sardi Vol. 34 p.179 e sgg.;
M. Minoja - C. Cossu - M. Migaleddu, Parole di Segni, Guide e Itinerari N.47 2012 p. 47.
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