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Rimodellare la Storia

Creato il 11 ottobre 2012 da Cortese_m @cortese_m
Rimodellare la Storia Il titolo è suggestivo, e lascia intravedere ed immaginare un’operazione a dir poco affascinante, dare nuova vita alla nostra storia e ai nostri monumenti, ai Beni Culturali tutti, ma senza violarli, senza sottoporli al rischio di essere in qualche modo manipolati o sottoposti a stress. Nessun pericolo quindi per la loro conservazione.
“Rimodellare la Storia” è un’esposizione che, dal 10 al 18 ottobre, vedrà presentati a Palazzo Banci-Buonamici di Prato, i risultati del progetto 3D-COFORM sulle applicazioni anche nel campo dell’arte e della storia, della tecnologia 3D.  Un progetto Europeo che ha visto impegnati diversi Paesi europei sotto il coordinamento dell’Università inglese di Brighton.  Partner nostrano è il PIN, il Polo Universitario pratese, che proprio quest’anno festeggia il suo 20esimo compleanno.
La multimedialità offre – attraverso l’utilizzo di alcuni touch-screen – la possibilità di ripercorrere per mezzo dell’applicazione della tecnologia 3D, ogni millimetro di un’opera d’arte per stabilirne, da una parte, con certezza l’autore ed il periodo storico, qualora ci fossero dei dubbi o incertezze sulla paternità di essa (es. l’autoritratto del pittore Van Dick) e dall'altra di monitorare e avere evidenza immediata su eventuali cambiamenti delle condizioni di conservazione di una data opera.
In mostra vengono presentati alcuni importanti e suggestivi esempi circa l’utilizzo della tecnologia 3D: dalla conservazione al restauro del David di Michelangelo, allo studio di alcuni vasi in ceramica del Museo del Louvre, all’analisi dell’autoritratto di Van Dick, fino alla vera e propria realizzazione di copie di oggetti fragili (e quindi da non sottoporre al rischio di lunghi viaggi) ad uso didattico e/o espositivo.
L’uso della tecnologia 3D può senz'altro dare nuova vita alle opere d’arte, può aprire nuovi scenari sulla paternità anche di importanti opere, può dare nuova linfa e nuovi strumenti didattici per lo studio nelle scuole, può avvicinare di più i giovani ad un patrimonio spesso sottovalutato o peggio dimenticato.
In un Paese, l’Italia, con il maggior patrimonio storico-artistico al mondo, è auspicabile tutto ciò, ed è auspicabile che anche il mondo delle imprese guardi con interesse a tutto questo, ed a come questa tecnologia può essere utili ad aprire nuovi scenari culturali ma anche imprenditoriali soprattutto sul territorio locale.  Pensare anche a questa tecnologia quale volano per la riconversione del tessuto imprenditoriale da manifatturiero a culturale, un sogno forse, ma forse no.
nanni

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