Riprendono i lavori nel cantiere della metropolitana di Piazza Municipio e per fine aprile aprirà il primo ingresso della metropolitana. A riferire la notizia è La Repubblica.it.
Per il taglio del nastro della nuova stazione firmata Alvaro Siza, annunciata lo scorso dicembre e rimandata dopo l’incidente sul lavoro all’operaio Salvatore Renna, caduto da un’impalcatura, ci vorranno ancora due mesi. Il cantiere fu sequestrato dalle forze dell’ordine per permettere le indagini di rito e dopo la rimozione dei sigilli, auspicata pochi giorni fa dal primo cittadino di Napoli Luigi de Magistris, i lavori procedono a vele spiegate.
“Speriamo in buone notizie dalla Magistratura già nelle prossime ore - dichiarava pochi giorni fa il sindaco a Radio Kiss Kiss Napoli - e che il cantiere della stazione metro di Piazza Municipio venga dissequestrato già nei giorni a venire“. “Se la Magistratura ce lo consentirà, dissequestrando l’area nei prossimi giorni è possibile che avremo Piazza Municipio aperta in occasione della visita del Papa a Napoli nel mese di marzo“, ha concluso de Magistris.
In primavera saranno, infatti, accessibili al pubblico l’entrata di via Medina ed una seconda uscita momentanea di fronte l’hotel de Londres e per la fine di aprile verrà inaugurata anche la piazza davanti a Palazzo San Giacomo che ospiterà la fontana del Nettuno. Il progetto di Siza, modificato 25 volte dopo i ritrovamenti archeologici, è stato lo scavo archeologico urbano più grande e definito il più vasto d’Europa negli ultimi 50 anni. Più in là sarà aperta un’uscita in via Depretis, una nel porto e un ascensore che dall’arco del Maschio Angioino porterà alla zona archeologica. A lavori terminati, la città sarà collegata al mare, con una struttura a forma di “cannocchiale” progettata dall’architetto spagnolo, dalla Stazione marittima fino a San Martino. Infine entro la fine dell’anno dovrebbe aprire anche la stazione di piazza San Pasquale, dove arriverà la Linea 6 della Metro.
Finalmente si vedrà, già da questa primavera, la prima parte della stazione che nel corso degli anni ha subito più di un arresto, a causa prima del ritrovamento di preziosi reperti archeologici e poi per le vicende giudiziarie, legate alla morte dell’operaio napoletano.