Rinascere

Da Sharatan


“Come l’argilla nelle mani del vasaio, così sono gli uomini nelle mani del Creatore che li modella come preferisce, e assegna loro un destino in base alle sue decisioni.”(Siracide 33, 13)
Una miriade di perle di consapevolezza è inserita nella trama dell’organismo cosmico. Gurdjieff dice che il cosmo è formato da una infinita serie di sistemi e di sottosistemi, e che i cosmi sono formati da reti di energia differente e queste energie sono usate per far evolvere gli organismi.
Nell’organismo cosmico in continua espansione vivono dei frammenti di coscienza che devono individuarsi e assumere qualità specifiche e capacità divine. Secondo questa idea, gli uomini sono esseri spirituali che vanno verso uno sviluppo spirituale, perciò gli esseri che sono più avanti aiutano chi è restato indietro. Quando gli esseri più avanzati offrono l’aiuto, anch'essi accrescono la loro consapevolezza.
Il sistema reticolare del cosmo prevede che tutto sia collegato, infatti le più antiche visioni spirituali insegnano che il cosmo è una grande “fabbrica” che crea gli dei. Nell'induismo credono che il Creatore ha formato con parti di Sé tutta questa miriade di gocce di coscienza che procedono lungo dei percorsi evolutivi diversi.
Questo cammino duro e lungo procede con una evoluzione progressiva, infatti il karma scorre nel corso di molte vite successive. Lo sviluppo da “creatura” a “Creatore” avviene con molte discese dal mondo spirituale e molte ascese dal mondo terrestre, perché inizialmente siamo solo un punto di coscienza e poi diventiamo una splendida perla.
Il nucleo di sentire diventa il seme che è come un sasso che l’ostrica trasforma nella perla o nel fiore d’Oro degli alchimisti cinesi. Dobbiamo immaginare un piccolo nucleo che è circondato da un alone luminoso, dobbiamo immaginare che il nucleo diventa più denso e più grande mentre l’alone diventa più luminoso.
Se, nella vita terrestre, abbiamo coltivato quello che c’è di più nobile, porteremo via con noi tanto nutrimento per accrescere il nucleo cioè la nostra coscienza. Ma se non avremo prodotto molto, avremo ben poco con cui nutrirlo e farlo crescere, perché quando torniamo nei mondi spirituali, tutto il buono che abbiamo fatto viene consolidato all’interno del nostro essere.
Tutto quel bene diventa la parte nuova della vita precedente che deve essere integrata nel vecchio nucleo, perché ogni vita ci fa crescere e ci trasforma. Ciò che avremo sarà il giusto riconoscimento dei nostri sforzi, perché sarà quello che abbiamo meritato nel pareggio del bene e del male. Il karma pareggia e rimette sempre in ordine quello che abbiamo scombinato.
Steiner dice che il karma è la “legge spirituale delle cause” essendo la legge che determina la causa da cui derivano i determinati effetti che ne seguono. Ma, dicendo che un effetto deriva da una causa rischiamo di fraintendere il collegamento tra le due cose, perché per crederlo dobbiamo vedere le due cose assieme e immediatamente collegate. Non comprenderemo mai il concetto di karma se ragioniamo in modo così limitato.
Dobbiamo capire che un’azione ricade sempre su chi l’ha provocata o perlomeno se questo è rimasto lo stesso. Ma se accade qualcosa che il soggetto non ha avuto nessuna intenzione di causare, il nesso tra la causa e l’effetto trascenderà il campo del karma. La volontarietà delle azioni è un concetto importante.
Come pure è rilevante il fatto che il karma produce un effetto soprattutto interiore, perché l’azione esterna avrà la funzione di procurare un effetto interno rilevante su chi la subisce. Ma l’effetto dipenderà dalla differenza di reazione collegata alla psicologia delle persone, perché ognuno capisce e reagisce a suo modo.
E se ognuno capisce diversamente quello che gli accade, è chiaro che la medesima azione provoca delle reazioni diverse. La reazione, la macerazione interna e il significato specifico dell’esperienza saranno diverse per ciascuna persona. Dobbiamo sapere che, nell’attuale livello di evoluzione degli uomini, l’attività del corpo fisico, del corpo eterico e del corpo astrale sono connesse, perciò dov’è attivo il corpo astrale le impressioni esterne diventano dei processi interni.
Il corpo astrale unisce il mondo esterno a quello interno, perciò ogni azione esterna si ripercuote sul nostro corpo astrale. Il tipo di vita che facciamo si ripercuote sul nostro corpo eterico, e anche il modo con cui lo farà dipenderà da ciò che abbiamo inserito nel corpo astrale in passato.
Con questo si capisce perchè il corpo eterico viene modificato dalla vita che facciamo, infatti esso è condizionato dalle gradazioni di bene e di male che facciamo. E tutto questo che ne consegue si imprimerà anche sul corpo fisico. Al momento della morte, il corpo fisico viene lasciato e il corpo eterico resta collegato solo al corpo astrale e all’io.
Poi decade anche il corpo eterico, ma resta un estratto del nostro corpo eterico cioè resta l’essenza di quello che l’uomo ha accolto interiormente durante la vita. Questo è quello che resta e che l’uomo trattiene in sé, e che rielabora finché non viene il tempo adatto per una nuova nascita.
Quando l’uomo affronta la nuova nascita, l’essenza del suo corpo eterico viene riversata nel nuovo eterico, perciò essa compenetra il nuovo corpo eterico che viene formato. Il nuovo corpo eterico porterà in sé il ricordo della vita precedente e “siccome il corpo eterico è l’edificatore del nuovo organismo dopo una nuova nascita, tutto questo si imprime adesso anche nel corpo fisico”, dice Steiner a questo riguardo.
Tutto questo accade perché il corpo fisico deve mostrare la traccia di quello che l’uomo è stato. Perciò vediamo che non solo il corpo astrale, ma anche il corpo eterico viene impregnato e intessuto dalle azioni compiute nelle vite passate.
Nella vita viviamo esperienze di tipo cosciente, ma le sperimentiamo anche in modo inconscio. Le nostre impressioni diventano dei sentimenti che si imprimono nella parte cosciente, ma esse penetrano anche nelle parti più profonde del corpo fisico ossia a livello somatico e viscerale.
Tutto quello che penetra nell’uomo e che filtra nell’inconscio condiziona maggiormente tutta la nostra vita intima. Se un’impressione viene vissuta in modo cosciente trova l’opposizione della coscienza, perciò la sua azione risulta attutita, ma questo non avviene se l’impressione penetra attraverso l’inconscio.
Tutto quello che agisce sull’inconscio non trova la difesa della coscienza, perché essa viene scavalcata. La vita umana ha una ricchezza di sfumature che sarebbe impossibile descrivere, perché la parte inconscia è molto più ricca della parte che percepiamo in modo cosciente. Le caratteristiche dell’essere che impersoniamo dipendono da una serie incredibile di fattori.
Quando l’uomo è nel mondo astrale e quando viene costruito il suo nuovo corpo astrale accade che, la sostanza astrale che è distribuita irregolarmente, si viene ad aggregare formando delle forme e delle figure specifiche che sono determinate dal grado di evoluzione che l’anima ha raggiunto. Il nucleo dell’essere funziona come un magnete che calamita la sostanza astrale attorno a sé, perché la formazione del corpo astrale dipende dalla forza che l’anima ha acquisito con l’evoluzione.
Invece la formazione del corpo eterico non dipende soltanto da questo fattore, ma dipende anche dall’azione di alcuni esseri spirituali. Per questo si hanno sempre dei corpi astrali che sono adatti, mentre non sempre il corpo eterico è in armonia con il corpo astrale. Se non c’è l’armonia tra i due involucri, ne conseguono delle disarmonie e delle insoddisfazioni nella vita.
Un uomo nasce bene se gode dell’armonia che sente tra tutti i suoi involucri, perciò se è in armonia anche con il suo corpo fisico. Non si può fare un buon uso del cervello se il corpo fisico non è inserito correttamente nel suo ambiente. Vediamo che ci sono dei condizionamenti nella scelta, infatti in base alle caratteristiche dell’uomo si riveste con un diverso corpo astrale.
La sostanza astrale lo attrae verso un certo tipo di individui, nella vita terrena, mentre il corpo eterico lo attira verso un certo popolo e un certo tipo di famiglia in seno a cui rinascere. Il modo con cui è costruito il corpo astrale lo porta verso la madre, perché l’essenza, la sostanza e la struttura del corpo astrale sospingono verso la madre.
Il suo Io lo spinge verso il padre, perché l’io sente una particolare attrazione per la figura paterna. Quando il corpo eterico tende al popolo e alla famiglia, il corpo astrale tende alla madre e l’io verso il padre, l’uomo è pronto per l’incarnazione. Attualmente l’io rappresenta la volontà e gli impulsi senzienti, mentre il corpo astrale rappresenta la fantasia e il pensiero, perciò le prime caratteristiche si ereditano dal padre e le seconde si ereditano dalla madre.
L’individuo ha cercato la coppia di genitori che avrebbero fornito un corpo fisico, ma spesso si deve accontentare di quello che trova. Per quanto riguarda il corpo fisico è ancora più valido quello che vale per il corpo eterico, perciò è ancora più difficile che esso si sviluppi in armonia con tutto il resto. Chiaramente, più si è progrediti e più si può fare autonomamente il corpo fisico che pensiamo essere il più adatto per la nostra vita. Ma finché non siamo ad un certo livello di evoluzione questa libertà ci viene negata!
Più siamo evoluti e più libertà avremo di plasmare a nostro gusto il germe del corpo fisico che indosseremo. Le sostanze del corpo fisico si rinnovano continuamente, ma resta invariata la sua forma, perciò nella vita dobbiamo continuamente ricreare la sostanza mutabile. Quello che sviluppiamo a livello spirituale è un tesoro che viene conservato e che agisce nella formazione del nuovo organismo, perciò anche la nascita è una trasformazione e un cambio totale di materia.
Secondo Steiner, l’essere rinasce come maschio o come femmina per la necessità di sviluppare certe proprietà dell’anima, infatti la donna è diversa dall’uomo perché è disposta maggiormente ad avere esperienze psichiche rispetto all’uomo. L’uomo è un essere più intellettuale e materialista, mentre la donna ha elementi più psichici ed emozionali, perché queste caratteristiche sono insite nella natura di maschio e di femmina.
La donna percepisce meglio le sfumature della vita e le fa penetrare maggiormente nella sua anima. Quando viviamo il periodo tra la morte e la nuova nascita, vediamo che alcune proprietà dell’anima agiscono nella successiva organizzazione corporea. Ebbene, tutto quello che ha avuto una forte connotazione psichica ed emozionale va a imprimersi nell’interiorità perciò fa una presa maggiore, perciò agirà maggiormente sul nuovo corpo e lo impregnerà in modo più intenso.
L’uomo vive molte esperienze concrete, ci dice Steiner, ma quelle esperienze entrano meno profondamente nella sua anima rispetto a quello che avviene nella donna. Nella donna ogni cosa diventa parte dell’anima, perciò una vita vissuta come donna è più intensa perciò influisce di più sulla vita futura.
Perciò, la vita come donna fa penetrare più profondamente le esperienze producendo una forza che s’impone nel futuro corpo che – a causa di questa forza – produrrà un futuro corpo maschile. Un organismo maschile viene formato dalla forza con cui l’anima riesce a plasmare la materia, perciò nell’occultismo si dice che l’uomo è il karma della donna. Infatti l’organismo maschile della vita successiva è sempre il frutto della precedente vita come incarnazione femminile.
L’organismo maschile, dice Steiner, ci offre una maggiore affinità con l’elemento materiale, mentre la vita nel corpo femminile dona una interiorità più duttile che percepisce meglio gli aspetti spirituali. La donna è più ricettiva agli aspetti spirituali della vita, ed è più sensibile a percepire l’influsso dello spirito, perciò il fatto di nascere alternativamente nei due sessi deve aiutarci ad equilibrare la percezione della materia e dello spirito.
L’organismo maschile ha più difficoltà a immedesimarsi con l’aspetto spirituale, perché è maggiormente collegato al corpo materiale. Il suo essere interiore è ancora più fortemente legato con la materia, perciò la natura maschile risulta più condensata, più compressa e più concentrata, perciò è anche più rigida.
La donna possiede una maggiore duttilità, perciò la donna ha un cervello malleabile e ricettivo. Il suo essere interiore è molto sensibile al mondo spirituale, alle sensazioni. E questo discorso ha valore superiore se riflettiamo sul fatto che un pensiero che è diventato troppo materialistico non sa capire la ricchezza e le sfumature dell’interiorità umana, perciò non capisce le necessità evolutive dell’anima.
La conseguenza della scarsa attenzione alla vita dell’anima si riflette sulla minore possibilità di influire sulla formazione del corpo che avremo nella vita futura. Se in passato non abbiamo accumulato la forza necessaria a svolgere questo è perché l’anima di chi vive come maschio si impregna di meno, perciò dovremo rinascere come essere femminile. Di nuovo vediamo confermato il motto occulto che insegna che la donna è il karma dell’uomo.
Buona erranzaSharatan

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