© LaPresse «Non sono andato allo stadio quest’anno per non soffrire: le offese e gli insulti ai miei ex compagni, un’atmosfera brutta e un clima di tensione eccessiva: a Torino i tifosi non hanno sentito il comando di una società dove non c’era competenza. Ho provato rabbia, amarezza, delusione, malinconia. La partenza era stata bella, poi non si sa bene che cosa sia successo, ma m’è dispiaciuto vedere una Juve senza gente di esperienza a guidarla».
Ha detto no alla Lazio: «Mi piacerebbe dare una mano alla Juventus ma senza la necessità di una qualifica. Se il presidente avrà bisogno di confrontarsi con me avrà la mia piena disponibilità». Team Manager, no?: «Bisogna vedere che cosa vogliono da me, sarebbe un onore rappresentare il club nei rapporti internazionali, la federcalcio ceca me lo ha chiesto».
«Non basta essere bravi in campo. Credo che Chiellini abbia le caratteristiche del leader». Scudetto 2006: «Sudato e vinto meritatamente in campo, quanto a Materazzi e le sue magliette non commento: il sono diverso da lui, ma esistono intercettazioni chiare ora».
"Potevo essere a Madrid...Mourinho mi piace come allenatore": «Potevo essere anche io a Madrid con l’Inter, anche se da juventino vederli vincere è stato un colpo al cuore. Ripensavo alla telefonata di Mourinho: vieni con noi, vinceremo la Champions League. Aveva ragione: ho detto no senza esitare, ma Mou mi piace. Anche se a volte il suo modo di parlare diretto non combacia col mio, io lavoro in silenzio».