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Rincaro Benzina: un’altra stangata per i napoletani

Creato il 03 dicembre 2014 da Vesuviolive

Aumento della benzina

Di solito quando si avvicina la fine dell’anno, chiunque inizia ad augurarsi un anno migliore, più tranquillo, ricco di novità, guadagni, serenità economica, e quasi sicuramente questo è il pensiero che tutti gli italiani rivolgono al termine di questo 2014, anno particolare e scarno per un’Italia sempre più attanagliata dalla crisi.

Potranno sperare poco i napoletani, che ancor prima di auspicarsi le cose migliori, dovranno affrontare la prima batosta prevista per il nuovo anno, il rincaro della benzina.

I napoletani, abituati già da tempo al record della ‘benzina più cara d’Europa’, saranno costretti nel vero senso della parola, a fare nuovi conti per far quadrare l’economia, perchè come annunciato dalla Cgia di Mestre, dal prossimo Gennaio dovrebbe iniziare l’aumento del carburante, per far fronte alla mancata entrata dovuta all’abolizione dell’IMU sulle abitazioni principali. In un certo senso un modo come un altro per prendere ai cittadini quei soldi che sembravano poter restare nelle loro tasche ma che purtroppo erano destinati ad uscire.

Dal 2015, una clausola dovrebbe far aumentare il carburante di 1,8 centesimi al litro, che con l’aggiunta dell’Iva, sempre secondo la Cgia, potrebbe arrivare a 2,2 centesimi. Tutto ciò verrà comunque deciso dalle Agenzie delle Dogane in modo da poter guadagnare 671 milioni nel 2015 e 17,8 milioni di euro nel 2016.

In Italia, il prezzo del carburante risulta essere molto elevato nonostante il prezzo del greggio sia sceso notevolmente, questo deriva appunto dall’elevata tassa imposta, che sia benzina o gasolio.

Secondo la Cgia, una famiglia italiana che alimenta un‘auto di media cilindrata con la verde e percorre circa 15000 km all’anno, nel 2015 pagherà al proprio benzinaio circa 20 euro in più di tasse rispetto al 2014, stessa cosa per un’auto di 2000 cc, alimentata a gasolio che percorre 25ooo km, l’aumento sarà di 28 euro nel 2015.

Se la teoria della Cgia, venisse applicata a Napoli, sarebbe proprio una brutta stangata per i partenopei, che soffrono il peso di un’addizionale regionale di 3,148 euro al litro (Iva inclusa), per coprire alcune lacune dovute a diversi fattori, come ad esempio quello sanitario.

I napoletani sono massacrati dalle tasse, e il rincaro della benzina è solo una nota negativa che si aggiunge alle precedenti, ma come si potrà far fronte a tutte queste spese, se aumentano solo le uscite e mai le entrate?


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