Brutte notizie arrivano dal Centro Studi di Confcommercio che in un’indagine sui rincari dei prezzi energetici ha stimato che nel 2011 ogni famiglia pagherà 681 euro in più in media.
I rincari riguardano i vari prodotti energetici, dai combutistibili, al gas, passando per l’energia elettrica, tutti elementi essenziali, niente di superfluo, si tratta di beni necessari.
Altra voce che segnerà un aumento dei prezzi è quella dei tassi di intereresse, chi ha contratto un mutuo a tasso variabile, avrà, in media, un costo aggiuntivo su ogni singola rata di 85 euro.
Le questioni che si pongono sono due: perchè ci sono questi rincari? Perchè ogni anno c’è un aumento sui costi dell’energia elettrica, del gas ecc…?
Sono interrogativi che diventa sempre più difficile sciogliere, gli aumenti dei prezzi sono un fenomeno che è radicato da decenni e decenni, non basta un’analisi economica per dipanare la matassa, ma occorrerebbe una chiave di interpetazione sociologica che riesca a fare luce anche sugli strumenti di politica economica messi in campo in questi anni dalla politica.
Un dato merita attenzione: il campo dell’energia è liberalizzato, il settore dei mutui vede una concorrenza molto forte tra i tanti istituti di credito che offrono finanziamenti, ma la concorrenza non dovrebbe determinare un abbassamento dei prezzi?
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