Cresce nel 2011 il numero delle cooperative impegnate nel settore delle energie rinnovabili, con più risorse investite soprattutto nel fotovoltaico.
Un importante balzo in avanti in questo segmento lo hanno fatto registrare le cooperative di produzione lavoro che da 0,306 megawatt di potenza (MWp) istallata nel 2010, sono passate lo scorso anno ad una potenza fotovoltaica di oltre 5,30 megawatt.
È quanto emerge dai dati del Rapporto Energia 2011, elaborato da Federlavoro e Servizi – Confcooperative sulla base dell’elenco degli impianti iscritti presso il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) che, riguardo le fonti rinnovabili, solare fotovoltaico in testa (situazione fotografata al Quarto Conto Energia), mostra come la cooperazione, con focus sul settore produzione lavoro, ne sappia cogliere, malgrado la crisi, le opportunità economiche, contribuendone al contempo allo sviluppo nel nostro Paese.
Dall’indagine risulta che a fine 2011 su oltre 327mila impianti registrati nel nostro Paese al Gse, 1.299 sono riconducibili a 931 cooperative.
Di queste, quasi la metà, 435, sono aderenti a Confcooperative (erano 198 nel 2010 con una crescita del 121%) che, con 58,73 MWp di potenza istallata nel 2011- il triplo (+220%) rispetto ai 18,85 del 2010 – rappresentano il 47% della potenza installata dalla cooperazione in Italia (127 MWp) e che, tradotto in produzione di energia elettrica, equivalgono a più di 64 milioni di kWh annui, pari al fabbisogno di oltre 22mila famiglie. Da sola, la cooperazione di lavoro fa stimare una produzione di 5,9 milioni di kilowattora pari al fabbisogno di oltre 2.000 famiglie.
«I numeri del rapporto – afferma Massimo Stronati, presidente Federlavoro e Servizi- Confcooperative – evidenziano come, nel giro di appena due anni, le nostre imprese, anche grazie alla presenza di politiche mirate allo sviluppo del settore, individuino sempre più nelle fonti verdi, settori remunerativi che incidono sensibilmente sul loro patrimonio (nel caso di cooperative con impianti più grandi), oltre che validi strumenti per integrare il loro reddito (soprattutto per quelle con impianti più piccoli. Non solo. La formula cooperativa ben si coniuga con la produzione diffusa di energia da fonte rinnovabile, con le cooperative del settore che si pongono al servizio delle stesse comunità in cui producono questa energia, occupandosi tra l’atro anche dell’efficientamento energetico del patrimonio pubblico degli enti locali».
«La produzione di energia rinnovabile sta registrando un boom in Italia – continua Stronati – per questo esortiamo fortemente le cooperative che investono nel settore a crescere in dimensioni, integrarsi e aggregarsi per affrontare al meglio una concorrenza sempre più agguerrita. Un aiuto può venire dal lavorare in rete. Non a caso l’anno scorso Federlavoro ha promosso la nascita del Conesco, il primo Contratto di rete che associa le Energy Service Companies (ESCo) aderenti, che sta dando ottimi risultati in termini di capacità di penetrazione nel mercato e di stabilità».
In quali regioni operano le cooperative – Il Nord evidenzia il più alto numero di cooperative che investono nel fotovoltaico. Le 347 imprese settentrionali registrate al GSE hanno istallato 49 MWp (16 MWp nel 2010), pari al 39% del valore totale della cooperazione e pari all’82% del valore totale installato nel sistema confederale.
Spiccano su tutte le cooperative aderenti del Trentino Alto Adige (27,5 MWp), con il 46% di potenza istallata. Seguono le cooperative del Veneto (7,8 MWp) e dell’Emilia Romagna (6,2 MWp), rispettivamente con il 13 e 11% di potenza istallata.
Nel Centro Italia con quasi 6 MWp installati nel 2011 (0,5 MW nel 2010), le 46 aderenti iscritte al Gestore Servizi Energetici pesano per l’11% (3% nel 2010) sul totale installato dal sistema Confcooperative. Le regioni in cui si registra la crescita maggiore in campo fotovoltaico sono il Lazio e l’Umbria, rispettivamente con 3,5MWp (6% sul totale Confcooperative nazionale) e 1,6 MWp installati.
Il Sud conta 47 operatori aderenti iscritti, con la Sardegna (1,4 MWp), la Puglia (1,2 MWp) e la Sicilia (0,9 MWp), prime classificate tra le regioni meridionali in quanto a potenza istallata. Le aderenti del Mezzogiorno però arrancano ancora. Nonostante abbiano raddoppiato il valore della potenza installata (da 2,2 MWp a 4,3 MWp), cedono sulla quota di energia fotovoltaica prodotta, passata dal 12% del 2010 al 7% del 2011.
Riguardo la produzione lavoro, le 35 imprese iscritte al GSE, sono tutte titolari di un impianto, eccetto tre che sono titolari di due impianti ed una che è titolare di tre impianti (in totale 40 impianti registrati). 22 cooperative hanno sede nel Nord Italia, (11 solo in Emilia Romagna), 5 in Centro Italia e 8 nel Mezzogiorno. Dei 40 impianti totali, 9 sono di piccola taglia (da 2 a 15 kWp), 22 di taglia medio – piccola (da 15 a 50 kWp), 5 di media dimensione (da 50 a 100 kWp), 3 sono medio – grandi (da 100 a 1 kWp) e uno è di grandi dimensioni (superiore a 1 MWp).
Biogas e Biomasse, Bioliquidi, idroelettrico, eolico – Nel 2011 si registra una crescita di progetti e investimenti da parte delle cooperative anche sul fronte delle altre fonti rinnovabili. Sono infatti 120 in tutto le cooperative titolari di impianti, dato più che raddoppiato rispetto alle 58 cooperative rilevate nel 2010, per una potenza cumulata di 129 MWp, più del doppio rispetto alla potenza installata nel 2010 (77 MWp).
In particolare si evidenzia una crescita degli investimenti nel Biogas e Biomasse. In questi comparti le cooperative di Confcooperative rappresentano il 6% del totale nazionale: su 70 cooperative registrate al GSE quelle aderenti sono 32 (erano 12 nel 2010), dotate di una potenza istallata di 26,72 MWp, pari al 43% del totale della potenza istallata dalla cooperazione (60,84 MWp).
Nel settore idroelettrico si registrano 33 cooperative iscritte al GSE (con potenza istallata di 51,65 MWp), di cui 22 sono aderenti al sistema confederale che, con 24 MWp di potenza installata, rappresentano il 46% di tutto il sistema cooperativo nazionale.
Per quel che riguarda i Bioliquidi, inoltre, le cooperative registrate passano dalle 6 del 2010 alle 12 del 2011 per una potenza installata di 14 MWp (contro i 11 MWp nel 2010). Di queste, 5 sono cooperative aderenti a Confcooperative (potenza istallata 6,25 MWp).
Nel caso dell’Eolico infine le cooperative titolari di impianti sono 5 (erano 4 nel 2010) di cui 3 di Confcooperative che, con 1,35 MWp, detengono l’80% della potenza istallata dall’insieme della cooperazione (1,67 MWp).
«Le rinnovabili – conclude Stronati – sono una risorsa per le imprese, cooperative e non, e in questo periodo difficile, devono essere uno dei cardini da cui ripartire per rilanciare la nostra economia, considerata anche la dipendenza energetica del nostro Paese dall’estero e gli altissimi costi che sosteniamo come imprese e come collettività. Dalle istituzioni pertanto attendiamo interventi incisivi di semplificazione burocratica soprattutto, che eliminino adempimenti e oneri inutili che il più delle volte scoraggiano gli investimenti».
Fonte: Federlavoro – Confcooperative