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Rinnovabili: alla Camera continua l’iter del disegno di legge di attuazione della direttiva CE 2009/28

Da Butred77

In attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione delle energie rinnovabili, adottata dall’Unione europea nell’ambito del “pacchetto clima-energia”, è stato predisposto uno schema di decreto delegato il cui esame parlamentare dovrebbe concludersi la prossima settimana. Svariate misure di sostegno alle fonti energetiche rinnovabili sono già state previste dalla legge 99/2009 e dal decreto-legge 105/2010.

Tale direttiva, riguarda appunto la promozione fissa obiettivi vincolanti per ciascuno Stato membro, tali da incrementare l’attuale quota complessiva di energie rinnovabili sul consumo energetico finale della UE fino al 20% nel 2020. Per l’Italia l’incremento finale, entro il 2020, dovrà essere non inferiore al 17%.

In attuazione della direttiva è stato adottato il Piano di Azione Nazionale (PAN) per le energie rinnovabili dell’Italia ,  trasmesso alla Commissione europea ai fini della valutazione della sua adeguatezza.

La legge 96/2010, legge comunitaria 2009 (A.C. 2449), delega il Governo al recepimento della predetta direttiva 2009/28/CE. Il provvedimento, che recepisce e attua gli obiettivi vincolanti fissati dall’UE, traduce in misure concrete le strategie delineate nel PAN trasmesso alla Commissione europea, per il conseguimento entro il 2020 della quota del 17% di energia da fonti rinnovabili sui consumi energetici nazionali.

Per il raggiungimento di tale obiettivo, il decreto provvede:

  • alla razionalizzazione e all’adeguamento dei sistemi di incentivazione della produzione di energia da fonti rinnovabili (energia elettrica, energia termica, biocarburanti) e di incremento dell’efficienza energetica, così da ridurre i relativi oneri in bolletta a carico dei consumatori;
  • alla semplificazione delle procedure autorizzative;
  • allo sviluppo delle reti energetiche necessarie per il pieno sfruttamento delle fonti rinnovabili. Il provvedimento individua inoltre modalità relative alla diffusione delle informazioni e al monitoraggio del progressivo raggiungimento degli obiettivi.

Misure di sostegno

Il principale meccanismo di incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è costituito dai certificati verdi – titoli emessi dal Gestore dei servizi energetici (GSE) attestanti la produzione di energia da fonti rinnovabili – introdotti nell’ordinamento nazionale dall’articolo 11 del decreto legislativo 79/1999.

La legge 244/2007 (finanziaria 2008) ha delineato una nuova disciplina di incentivazione per gli impianti entrati in esercizio dopo il 31 dicembre 2007 che prevede il rilascio di certificati verdi per gli impianti di potenza superiore a 1MW, mentre, per gli impianti di potenza elettrica non superiore a 1MW, si attribuisce il diritto, in alternativa ai certificati verdi, ad una tariffa fissa onnicomprensiva variabile a seconda delle fonte utilizzata.

I certificati verdi possono essere utilizzati per assolvere all’obbligo, posto a carico dei produttori ed importatori di energia elettrica prodotta da fonti non rinnovabili, di immettere nella rete elettrica, a decorrere dal 2002, una quota minima – crescente negli anni – di elettricità prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili entrati in esercizio dopo il 1° aprile 1999.

Lo schema di decreto, riforma i meccanismi incentivanti la produzione di elettricità da fonti rinnovabili per gli impianti entrati in esercizio dal 1° gennaio 2013, prevedendo un periodo di transizione dall’attuale sistema (certificati verdi) al nuovo. I nuovi meccanismi di incentivazione consistono in tariffe fisse per i piccoli impianti (fino a 5 MW) e in aste al ribasso per gli impianti di taglia maggiore.

Anche per gli impianti entrati in esercizio entro il 2012, a partire dal 2016 i certificati verdi saranno sostituiti – per il residuo periodo di spettanza – da una tariffa fissa tale da garantire la redditività degli investimenti realizzati. Il GSE ritira annualmente i certificati verdi rilasciati per gli anni dal 2011 al 2015, in eccesso di offerta, ad un prezzo di ritiro pari al 70% del prezzo definito secondo i criteri vigenti.

A partire dal 2013 la quota d’obbligo di energia rinnovabile da immettere nel sistema elettrico si riduce linearmente negli anni successivi fino ad annullarsi per l’anno 2015.

Il provvedimento interviene anche in materia di geotermia, con una delega al Governo finalizzata al riassetto della normativa in materia di ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche in modo da garantire un regime concorrenziale per l’utilizzo delle risorse ad alta temperatura e semplificare i procedimenti amministrativi per l’utilizzo delle risorse a bassa e media temperatura.

Per quanto concerne la produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici, è stato emanato il D.M. 6 agosto 2010 , che definisce le nuove modalità di incentivazione con riferimento agli impianti che entreranno in esercizio nel triennio 2011-2013 (“Terzo Conto Energia”).


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