Mentre a Verona è in pieno svolgimento il Solarexpo, un interessante articolo di Luca Salvioli apparso sul sito de Il Sole 24Ore prova a fare il punto sul settore delle rinnovabili nel nostro Paese.
Anzitutto, c’è un dato che balza agli occhi: nel corso del 2011, l’Italia ha raggiunto il primato mondiale degli impianti fotovoltaici entrati in esercizio con 9,37 GW di potenza, pari al 44,6% della quota europea e quasi il 34% mondiale, contro i 7,4 GW del mercato tedesco.
Inoltre, secondo le stime del GSE, la produzione di energia pulita è cresciuta del 36,5% e il 24% del fabbisogno di elettricità è soddisfatto dalle fonti rinnovabili, idroelettrico in testa, seguito da fotovoltaico, eolico e geotermico.
Ben altro discorso se, da quanto fatto nel 2011, si passa alle previsioni per questo 2012.
Tra gennaio e febbraio la potenza installata si è fermata a 70 MW e da qui a dicembre difficilmente si supereranno gli 1,5 GW.
Tuttavia, nonostante l’orizzonte non sia roseo, vale la pena sottolineare cosa sta avvenendo nel ambito della grid parity, ossia il raggiungimento della parità di costi tra energia tradizionale e quella prodotta da rinnovabili. Secondo quanto riportato dall’articolo, in Calabria, Sicilia e Sardegna esistono impianti che hanno già raggiunto questo traguardo e secondo Vittorio Chiesa, direttore Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, “per le taglie di impianti tra 200 e 400 KW è probabile che il punto di equilibrio verrà raggiunto a fine 2014, quando verosimilmente non ci saranno più incentivi nuovi».
Diverso il punto di vista riportato dal rapporto Energia e ambiente 2009-10 realizzato dall’Enea, secondo il quale a causa di un regime di incentivi «contraddittorio», la straordinaria crescita dell’installato nel fotovoltaico ha causato un «drammatico» peggioramento del deficit commerciale nelle tecnologie per le rinnovabili.
Dal fotovoltaico all’eolico, dove secondo il rapporto Irex 2012, nonostante la crescita registrata lo scorso anno “il mercato degli aerogeneratori è nella mani di un numero ristretto di player globali e non ci sono aziende italiane di grandi dimensioni”. Anche l’esplosione del mini-eolico, che potrebbe beneficiare dell’arrivo di una nuova tariffa incentivante, potrebbe migliorare la situazione.
Le cose vanno invece un po’ meglio per quanto riguarda le biomasse, dove l’Italia è ben posizionata soprattutto nel settore del biogas.
In sostanza, conclude l’articolo, l’Italia è una realtà sempre più verde anche se il futuro potrebbe riservare qualche amara sorpresa.
[foto da ilcambiamento.it]