Da qualche anno rinnovare la patente è molto più comodo, grazie a un po’ di modernizzazioni introdotte.
Primo: la data di scadenza è allineata al proprio compleanno; cosa ottima per memorizzarla. Secondo: il rinnovo è possibile nei quattro mesi precedenti la scadenza. Quindi ci si può attivare con congruo anticipo.
Ai primi di gennaio, ancora in ferie e con patente “vecchio metodo” in scadenza a marzo e compleanno al 27 giugno, ho approfittato per rinnovarla. Il 5 gennaio sera, passata la visita medica, la fanciulla dell’ACI mi informa che la patente arriverà per posta: «Un paio di giorni, forse qualcuno in più perché domani è la Befana.»
Martedì 12, a una settimana esatta dalla visita, mi trovo nella buca delle lettere l’avviso di mancata consegna.
Ci sono abituato. Sarei curioso di sapere quanti si trovino in casa al momento della consegna di una raccomandata. Comunque, troppo felice per la felice conclusione del rinnovo, aspetto il sabato per ritirare.
Peccato, non ho letto bene l’avviso: non si tratta di una normale raccomandata, mi informano sabato 16 allo sportello postale, ma di una PostaPatente. Devo chiamare il numero verde segnato sull’avviso e concordare un secondo tentativo di consegna.
Dalla voce gentile al telefono apprendo che, niente, la consegna può avvenire solo dal lunedì al venerdì. Rinunciare al secondo tentativo e ritirare in posta? No, non si può.
Quindi: si attende 10 giorni per il secondo tentativo (fallito) e poi che la patente giaccia finalmente all’ufficio postale.
Sabato 30, finalmente, l’impiegata dello sportello postale mi agita la busta davanti agli occhi: «Eccola!». Piccolo dettaglio: occorre pagare 6 € per il ritiro.
Domanda: già che hanno sveltito la procedura, non potevano farmi pagare i 6 € assieme agli altri 50 e rotti al momento della prenotazione del rinnovo? e poi spedire la patente con una normale raccomandata, evitando il balletto dei due tentativi?
Misteri dell’Apparato. Al prossimo giro forse ne terranno conto.